Ricky S parla con calma. «Ho iniziato a fare il vocalist nel lontano 2006, quando cantavo soltanto. Il vocalist “ufficiale” del locale era malato e ho iniziato così, come quasi tutti, un po’ per caso. Intrattenevo le persone cantando e ballando, poi pian piano è diventato il mio lavoro, con cui mi pagavo l’università… Anche oggi c’è carenza di vocalist, perché sembra facile farlo, ma non lo è. Oggi tanti giovani scelgono YoUTube o i social…O più probabilmente i social non sono ‘sociali’, sono anti- social… Noi vocalist invece coinvolgiamo le persone sono loro che vogliamo far sentire protagoniste. Anzi lo sono davvero».
«Il vocalist deve trasmettere sempre energia e voglia di divertimento, anche quando ha una giornata difficile. In vent’anni ho fatto migliaia di serate, anche quando avevo problemi. Chi ha un microfono in mano per molti fa un lavoro ‘frivolo’, ma un professionista deve lavorare sempre, tra l’altro con la voce. Anche quando ha problemi personali, a me è capitato. Chi non lo fa bene, il vocalist, spesso ha manie di protagonismo eccessive… E invece il protagonista è il pubblico».
Incontriamo Ricky S, 39 anni, vocalist tra i protagonisti della scena italiana da sempre. E’ anche titolare di una accademia in cui forma professionisti del microfono. Parla tranquillamente. Sta andando a fare una serata lontano dalla sua Romagna. Ma non è sereno.
Il Comune di Cervia, di cui Milano Marittima fa parte, la culla dei beach party, la patria dei vocalist dei locali “pop”, spazi come Papeete Beach, Villapapeete e Pineta, dallo scorso 3 luglio ha vietato l’uso dei vocalist. Abbiamo già scritto di questa faccenda, continueremo a farlo.
Dove non si possono più far esibire vocalist? Nei locali senza licenza di pubblico spettacolo, ovvero tutte le spiagge e gli street bar in centro. In spiaggia si può fare musica solo fino a mezzanotte (con l’eccezione del 10 e del 15 agosto, il 10/8 non per caso il Papeete Beach ospita Benny Benassi), ovviamente senza vocalist, in altre aree solo fino all’1. I decibel non vengono toccati, anche oggi si può fare musica che non è “solo sottofondo”. Si può far ballare, ma senza vocalist. Il Comune ha anche introdotto il divieto di fare fuochi d’artificio, anche di giorno, in eventi non patrocinati dal comune.
«Credo sia un momento non logico per un’ordinanza di questo tipo. Colpisce una categoria debole, noi vocalist, che siamo quattro gatti, non abbiamo un sindacato e non contiamo niente. Nessuno di noi professionisti incita alla violenza o a compiere reati. Mai. Per andare contro i reati togliamo i vocalist. Che senso ha? Sto pensando di organizzare anche una manifestazione, vedremo», dice Ricky S.
Sono infatti 25 anni che a Milano Marittima si fanno feste in spiaggia intrattenimento con i vocalist e cosa fa il Comune? Per ‘problemi di ordine pubblico’, a metà stagione toglie la possibilità di utilizzare vocalist in spiaggia, perché è lì che si usano davvero. Ci sono altri locali importanti in zona, come il Bicio Papao, che funziona e propone un altro tipo di musica e intrattenimento, senza vocalist. Stesso discorso per Cala Zingaro, locale di qualità che non usa vocalist.
Il microfono è il mezzo migliore per amplificare il casino e la criminalità? Viene da ridere. Ma questo è il pensiero del Comune.
O meglio, i vocalist vengono colpiti dalla politica quindi per ‘dare un segnale’. Chiaramente a caso. Era infatti difficile impedire di fare show musicali a tutti i bagni e i bar che fanno musica, in una località importante come Milano Marittima, dove gli alberghi costano più che a Gatteo Mare… Senza divertimento Mima sarebbe Gatteo Mare. Ricordiamolo.
Siccome però una (piccola) parte della popolazione si lamenta, le autorità fanno una cosa senza senso, ma comunque visibile: vietano i vocalist. C’è stata infatti anche una manifestazione di ‘no beach party’, che chiaramente aveva bisogno di una risposta ‘forte’ sul territorio. La risposta c’è stata: folle.
A me viene da piangere, per la totale incapacità di gestione dell’ordine pubblico da parte dello Stato (i comuni fan parte dello stato), ma non mi stupisco. Vivo in italia da 53 anni. Siamo governati così ovunque e la Romagna non è migliore di Milano, Roma o Reggio Calabria. Tra i locali più importanti in cui si fanno, anzi facevano, beach party con i vocalist c’è pure Mambo Beach… e l’ordinanza, davvero pazzesca per certi versi, crea problemi anche a chi propone / proponeva la cena cantata in spiaggia come White Beach a Cervia.
«Dopo una prima ordinanza di qualche tempo fa, il Comune ha voluto allargare la zona in cui un certo tipo di festa non si può fare», continua Ricky S. «I veri problemi di ordine pubblico, in realtà, hanno sempre riguardato solo una zona specifica, non tutte. Inoltre, non solo io, ma nessuno dei vocalist professionisti che conosco, inneggiamo agli eccessi, al fare casino danneggiando questo e quello. Sono i testi di certi brani trap che ascoltano invece i maranza ad inneggiare questo, ad oggettivare la donna in modo schifoso… ma di questo nell’ordinanza non si parla».
«Si mette invece indirettamente in correlazione il lavoro di noi vocalist con la criminalità. Mi sembra francamente troppo. Attenzione, io sono una persona che ama l’inclusione, non sono contro gli stranieri. Sono spesso italiani di prima o seconda generazione le persone che creano problemi. Torno invece ai testi delle canzoni, che sono importanti. Se ascolto tutto il giorno musica violenta, da qualche parte la violenza si sfoga», continua Ricky S.
Si può non essere d’accordo con questa opinione sulla musica. Io, ad esempio, non lo sono. Mia figlia ha 16 anni e in discoteca qualche volta va a ballare musica hip hop / trap italiani che ha testi violenti, come violenta era “Colpa d’Alfredo” di Vasco Rossi, capolavoro romagnolo (perché Vasco è di Zocca) che iniziava con insulti razzisti e sessisti che voglio ricordare qui: “Ho perso un’altra buona stasera, è andata a casa con il nero la toia”. Metto le stelline perché nelle canzoni si può dire tutto, scrivendo no. Per me..
Ma non è questo il punto. Il punto è che certe persone si comportano in modo terribile e creano problemi… e per arginare il problema si colpiscono i vocalist che animano feste in spiaggia frequentate prima di tutto dalle famiglie. E’ una cosa senza senso e continueremo a parlarne.
(Lorenzo Tiezzi)