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La dj palestinese Sama’ Abdulhadi rilasciata su cauzione

Il 2021 inizia bene.

Anche se i top dj mondiali non si sono certo distinti per la loro azione collettiva a favore della loro collega in galera per aver suonato musica techno (pur autorizzata a farlo) nei pressi di un luogo sacro all’Islam,

la “pressione” della petizione su Change.org, i tanti articoli sui media internazionali, e la logica sono serviti:

per questo, anche se solo su cauzione e mentre si aspettano i risultati dell’inchiesta, il 3 gennaio 2021, dopo essere stata messa in carcere il 27 dicembre 2020, la dj palestinese Sama’ Abdulhadi è stata rilasciata. E’ oggi a casa sua, con la sua famiglia e non può lasciare il paese.

L’articolo su Beatportal dà molti dettagli sinora poco chiari.

Ad esempio: il luogo in cui Sama stava suonando, Maqam Nabi Musa in the West Bank è anche un luogo di preghiera, ma il ministero del turismo palestinese che lo gestisce spesso affitta alcuni spazi per eventi musicali non legati all’elettronica.

E quindi si, la detenzione e l’indagine riguardano Sama’ Abdulhadi in quanto dj che propone musica techno.

Sotto inchiesta c’è la techno, che non è musica tradizionale palestinese

Detto questo,

Tutti i dettagli in inglese su BEATPORTAL (clicca qui)

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