Voglia di dj all night (Sada Says)

Voglia di dj all night

Dj set, dj show. A parte la bordate di hit, inedite o remixate dagli stessi dj produttori, che fanno scatenare i presenti, quello che maggiormente colpisce tutti oggi è il look, i visual, la scenografia avveniristica ed essenziale.

Il dj set è diventato un dj show. Un vero dj show, come esige lo standard oggi nel settore dei festival e delle serate legate alla musica dance, o EDM che si dica, è d’obbligo. La musica deve essere coerente e resta una colonna sonora di uno spettacolo. Mega ledwall trascinano il pubblico in una costante clip, in un videogioco, alla caccia continua di selfie, di immagini perfette da condividere in social network come Instagram o Youtube. Se i video hanno ucciso le stelle della radio, come cantavano i Buggles in “Video Killed the Radio Star”, in questo caso le immagini sono totalmente protagoniste e metteno in secondo piano il suono.

Secondo il sito pirate.com il 73% dei dj (intervistati) spera di intraprendere una carriera a tempo pieno nella musica. Tra questi, c’è un ampio range di dj che va da quelli che suonano nelle discoteche a quelli che si esibiscono durante i festival, sino a quelli impegnati a suonare i matrimoni, party privati e convention. Il 54% dei dj (intervistati) ha registrato una perdita di entrate di denaro a causa del Covid-19 e solo il 21% di questi ha goduto di un un supporto (lieve) econonico (governativo o privato). Forse è il caso di rivedere tutto il settore, le sue visioni, la credibilità che gode ai piani alti della politica, anche nel comparto musicale, soprattutto in tutta la galassia dell’intrattenimento.

Voglia di musica di nicchia? Vediamo…

Stiamo parlando della nicchia della nicchia della nicchia arroccata nella sua comfort zone. Magari si può ricominciare tutto da zero (lo hanno fatto i nostri nonni, dai, nel dopoguerra) evitando chiacchiere da divano. Magari si può fare quella cosa oscura che è il gioco di squadra abbandonando il criterio culturale tricolore. Il 70% dei dj (intervistati) sta pensando di fare altro, riservando del tempo alla produzione (c’è chi vive e bene facendo il beatmaker o insegnando). Vero, l’aumento dello streaming attraverso le piattaforme ad hoc come Twitch è un modo per connettersi con i fan e la possibilità di creare nuovi flussi e probabili entrate.

Vale la pena a fare resistenza? Conviene fare i nostalgici legati alle consolle e alle proprie (in)certezze? Imparare a suonare dischi in vinile durante il lockdown non è come per un pilota di formula 1 imparare a destreggiarsi con una carrozza a cavalli? O forse bisogna differenziare il proprio business capendo quali siano le proprie peculiarità?

Soffrono tutti, belli e brutti, ricchi che hanno mal gestito il proprio patrimonio e poveri che non ce l’hanno mai fatta e mai ce la faranno. La triste realtà va trasformata a tutti i costi in nuove opportunità. La cosa è difficile se la propria vita era apparentemente facile. Ancora una volta, dipende da te, dipende cosa farai.

(Riccardo Sada x AllaDiscoteca)

Leave a Comment