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Burning Man: 35.000 persone in coda

Tutti in coda.

C’è chi ha minimizzato, perché è riuscito ad andarsene per tempo e perché logicamente privilegiato (perché andato a lavorare mettendo la sua musica prima che a vivere un’esperienza) ma l’edizione 2023 del Burning Man nel deserto del Nevada è stata è un vero disastro. C’è stato un morto, sia pure, forse, non legato al disastro del fango.

Usiamo parole troppo forti? Come lo chiamareste voi un festival in cui la metà dei partecipanti a 24 ore dalla fine dell’evento è ancora bloccata in coda in auto?

Secondo il New York Times (sulla pagina Instagram di AD abbiamo ripostato un servizio video di questo quotidiano), lunedì più o meno la metà dei circa 70.000 partecipanti era in coda per lasciare il sito dell’evento. Se non è un bel casino questo, diteci voi che cos’è: dopo una settimana di evento, almeno la metà del pubblico è ancora bloccata… poi, certo, i super dj come Deborah De Luca si sono allontanati per tempo senza grossi problemi. Diplo, che non si è fatto mancare un dj set con tanti bei sederi come contorno (a noi la cosa sembra ormai un po’ banale, ma sbagliamo di sicuro, sia mai), ha dovuto (sia mai!) fare un tratto a piedi. Povero Diplo. Si sarà stancato.

Che dire? Avanti così. W lo showbiz. L’importante è che chi lo porta avanti come protagonista si ricordi anche degli altri, dei normali che portano avanti tutta la faccenda.

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