Samuele Sartini: “ecco com’è nata ‘Mas Que Nada’”

“Abbiamo realizzato la prima bozza della nostra versione di ‘Mas Que Nada‘ in pochi minuti. Il groove e la linea di basso si sono subito ‘incastrati’ perfettamente con la splendida voce di Romina Johnson. Ci abbiamo poi lavorato per settimane, ma abbiamo sentito subito che poteva funzionare. Quando tocchi i capolavori non è affatto detto che il risultato si avvicini alla magia dell’originale. In questo caso grazie al lavoro di Alex Abbruscato, di Oki Doro e al mio, è successo…  E quando succede è il coronamento di tanti di lavoro in studio, di tante ore in console. La soddisfazione è davvero grande”.

Samuele Sartini, top dj italiano in forte crescita internazionale da anni, racconta così il successo della sua versione di “Mas Que Nada”, prodotta con Oki Doro e pubblicata da UMM, la storica house label italiana recentemente rilanciata da Gianfranco Bortolotti e Gianluca Motta.

Tra mille altri, la traccia è piaciuta ad artisti di riferimento come James Hype e Fisher, che l’hanno proposta tra radio show e dj set in giro per il mondo. Fisher l’ha addirittura scelta come colonna sonora di un video che racconta un suo show a Los Angeles, su Hollywood Boulevard. I grandi artisti, infatti, fanno così: se c’è un pezzo che funziona davvero, che fa scatenare la folla, lo usano sempre, anche quando non l’hanno prodotto loro. Per Sartini ed UMM è davvero un grande risultato.

“Quando Gianluca Motta, A&R di UMM che sta facendo davvero un gran lavoro per questa label, mi ha chiesto di realizzare una mia versione di ‘Mas Que Nada’ ero incerto. Mi sono perso qualche giorno di tempo, per capire con il mio team se aveva senso provarci. Come dicevo, non sempre un produttore riesce ad ‘aggiungere’ qualcosa a canzoni già perfette”, continua Samuele Sartini. “La magia di solito scatta subito. Successe così anche quando stavamo creando ‘Love You Seek’. Ci lavorammo molto, ma la magia della voce di Amanda Wilson arrivò subito”. Era il 2010 e Tim Berg / Avicii partì proprio da quella voce per creare “Seek Bromance”. Perché la grande musica nasce spesso mettendo insieme artisti e sensibilità diverse e un dj legato da sempre a doppio filo con la house e alla forza delle melodie come Samuele Sartini lo sa bene.

E’ un periodo davvero positivo per il top dj marchigiano. Tutto sembra incastrarsi alla perfezione, tra serate nei top club italiani e internazionali ed un sound personale ed efficace che fa scatenare ogni dancefloor. 

“Oggi, a dicembre 2023, ho il calendario pieno e raccolgo tante soddisfazioni. Non è però sempre andata così. Ci sono stati anni in cui le serate erano poche e sembravano funzionare soltanto sonorità ‘aggressive’ che non ho mai amato più di tanto. La mia forza è sempre stata quella di non snaturare il mio sound, di non cedere alle mode del momento. Ho sempre continuato a lavorare, in studio e in console. Se con i miei collaboratori riesco a creare successi come la nostra versione di ‘Mas Que Nada’ è perché lavoro da decenni, ogni giorno”. 

Il tuo periodo d’oro è forse iniziato un anno e mezzo fa, quando hai pubblicato una tua cover di “Ready or Not” dei Fugees…

“Probabilmente sì e non credo accada per caso. E’ stato il momento in cui ho iniziato a raccogliere i frutti di tanti anni di lavoro. Come un atleta che si allena  per tanto tempo e poi inizia a vincere. Dopo “Ready or Not” è arrivato il mio remix di “Cenere” di Lazza, una grande successo a Sanremo che abbiamo portato al numero uno della Deejay Parade. Poi è arrivata la possibilità di remixare in modo ufficiale con Giacomo Miranda ‘The Rhythm of the Night’ di Corona. Credo molto nel lavoro di squadra. I risultati non arrivano mai per caso”.

Qual è il tuo obiettivo come dj?

“Probabilmente è quello di essere un dj trasversale. Se James Hype e Fisher, protagonisti della scena mainstream suonano la mia ‘Mas Que Nada’, mentre i Bedouin, un riferimento nell’underground, propongono la mia versione di ‘The Rhythm of the Night’ vuol dire che alme un po’ ci sto riuscendo”. 

Nelle tue produzioni e nei tuoi remix, Samuele Sartini, si sente sempre forte la melodia.

“E’ vero, e non succede per caso. Soprattutto oggi, per far scatenare i dancefloor ci vogliono belle melodie, belle armonie. Le persone oggi vogliono cantare, vogliono divertirsi. Noi dj a volte ci fissiamo su dettagli che in realtà importano però solo a noi… la gente non ci segue più. Certo che ci vuole anche il groove, ed è il mestiere del dj mettere insieme melodia e ritmo, in modo nuovo e personale. E’ proprio il lavoro che fanno in ogni dj set artisti come Fisher e James Hype: mettono insieme pop e tech house”. 

Far divertire le persone non è un lavoro molto considerato in Italia, ma è importante per la vita delle persone.

“Come dicevo, soprattutto oggi, le persone quando vanno a ballare vogliono cantare e sorridere. Ogni dj, quando arriva ad un certo livello, ha l’esigenza di proporre il suo sound, diverso da quello della musica che gira intorno. Se oggi tutto fila per il verso giusto è perché sono 27 anni che lavoro sul mio suono, ogni giorno. Riuscire oggi a dare emozioni al pubblico è davvero una grande soddisfazione”.