Sanremo ’24, Venezi vs Mozart (Tiezzi Says)

Mattinata oziosa, tra le polemiche su Beatrice Venezi e Sanremo ’24...

7/2/24 ore 7 circa. Sanremo non è musica. E’ una kermesse in cui le canzoni (quest’anno mi sembra davvero più che altro canzoncine) fanno da contorno a scene strappalacrime come quella del giovane musicista ucciso a Napoli. Avrebbe dovuto essere breve, 10 secondi, se proprio necessaria. E invece… Sono andato a letto alle 11 bello sereno di non perdermi quasi niente. Quasi tutti i brani che ho ascoltatato scopiazzavano, molto male, “Cenere” di Lazza. A posto siamo. Mi metterò in pari oggi mentre lavoro.

Sono laureato in musica (Dams Bologna 1996). Ho lavorato con l’orchestra Verdi di Milano anche con Chailly come direttore musicale (oggi a La Scala). Ero un umile direttore di palco, io.

Un mio amico di Facebook e bravissimo giornalista, Luca Martini, sulla sua pagina FB ha scritto cose intelligenti sulla direzione d’orchestra e su Beatrice Venezi. “Il dubbio è se Beatrice Venezi sia o no un bravo direttore (al maschile come vuole lei) d’orchestra. Oltre il folklore (Beatrice Venezi ha un nome che pare un nom de plume, tagliato tra Dante e una palafitta dogale), non dovrebbe essere difficile scoprire se il suo dirigere sia o no appropriato elegante virtuoso etc. etc.

Basta guardarla a teatro o su YouTube. Ma voi siete capaci di distinguere l’abracadabra di un Muti da quello, che so, di Karajan, sapete valutare un direttore “chirinomo” da un maestro munito di lunga bacchetta alla Toscanini? Io no… ma qualcuno ci illumini… Ma soprattutto non spunti il luogo comune, simile a quello che affligge la pittura contemporanea (quel pastrocchio sa farlo anche un bambino!), e cioè che i venerabili maestri non contino poi un c. e che le orchestre vadano da sole… (ma va là, guardate Carlos Kleiber)”.

Ero un umile direttore di palco, non una star come Venezi o Chailly

Ma so che è vero, capire che fa un direttore sul palco non è immediato e chi dice che non lo capisce dà segno di intelligenza. Cosa fa il direttore lo si capisce bene nelle prove, benissimo. Sul tema Venezi, boh, non mi interessa affatto. La musica ha bisogno di star. W Venezi, quindi. Certo se fosse Mozart ce ne saremmo già accorti, visto che M. fu genio fin da bambino, non si limitò a dirigere. Ha fatto la storia, anzi l’eternità. Venezi, per ora, no. Ma serve alla Classica. Per cui, w lei ed ogni star. Se ci avvicina, pur dal basso, a Mozart. Il genio è sempre sopra di noi. Sempre.

(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)