Giorgio V.: tra i Clash, la disco, “Yeke” ed Acetone c’è la musica

I Clash sono importanti… “Aspetta, aspetta… devo dirti ancora due cose. Devo segnalarti due album che secondo me possono davvero davvero far crescere un dj o chi vuol conoscere la musica da ballo. Il primo, in ordine di tempo, è il doppio vinile della colonna sonora de ‘La febbre del sabato sera’. Il secondo, in ordine cronologico, è ancora un doppio album, ‘London Calling’ dei Clash, 12 generi musicali diversi, dal reggae al punk dentro. Ho adorato anche i Sex Pistols e il punk in generale, ho un loro bootleg splendido… ma la varietà musicale dei Clash è imbattibile. Tutti a casa, adesso, ad ascoltare questi due dischi!”.

Intervistare Giorgio V., uno dei talenti che si sta facendo sentire forte nel mondo grazie alle tante release funky house di Acetone, è farsi travolgere da una costante energia, da una passione assoluta per la musica. Non sono molti i dj italiani ad avere i Clash tra i loro miti musicali. Ed è un problema loro…

Il 30 e 31 marzo Giorgio V. torna in console a Le Vele di Alassio, dove è dj resident da tempo. Ed è in uscita a breve (mentre scriviamo, 16 marzo 2024, è in preorder su Beatport) una sua irresistibile versione di “Yeke”. Ascoltarla senza muoversi a tempo è un po’ dura. Anzi impossibile.

https://www.beatport.com/it/release/yeke/4454112

E’ uno di quei pezzi simbolo del sound Acetone che è sì funky house, ma è soprattutto musica che ai dj serve. Se sei un dj, metti su un mezzo di Acetone, di quelli prodotti da artisti come Nari, Steve Tosi, Giorgio V., Sandro Puddu… e sei a posto. La pista si muove e puoi pensare a cosa mettere dopo.

Ma torniamo alla musica, certo, quella cosa per cui in tanti abbiamo iniziato a lavorare nel folle settore dello spettacolo. Poi però in molti iniziamo a tentennare, ad usare la Musica (metto la M grande perché è grande, noi musicisti, musicofili e artisti un po’ meno, spesso) per fare altro. Tipo guadagnare, fare il figo, fare il “top dj.” Non è il suo caso. La Musica sembra essere sempre al centro di tutto. Per vengono le release, i dj set e tutto il resto.

Anzi, come Giorgio V. (V. sta per Volpe) ci aveva già detto in un’altra intervista su AllaDisco, prima che un lavoro, la musica è sempre stata per lui una necessità, non solo qualcosa di bello e piacevole. Senza musica, semplicemente, non si vive. E’ la musica che conta davvero, tutto il resto gira intorno alle note.

I dj sono come il vino, a volte, migliorano con gli anni. Ma hanno bisogno di restare vicini all’energia dei vent’anni… e non è facile. Non basta ascoltare i Clash, per dire

E’ vero, l’energia è fondamentale. Oggi sono cresciuto, sono più selettivo nel lavoro. Nel senso che un tempo l’energia me la dava fare semplicemente il dj, oggi devo cercarla anche altrove. Adesso l’energia me la dà sapere che vado a fare una serata in cui posso proporre, la musica che mi piace, compatibilmente con quella con la pista che ho davanti.

E come lo definiresti il tuo sound? Non sono molti i dj italiani che mettono i Clash nel loro background, credo

“Il mio sound ha una ‘forbice’ abbastanza larga, che va dalla dal funky dall’House alla Tech House, quindi. Posso variare molto e non essere troppo condizionato dai gusti personali di chi gestisce i locali, dei clienti più importanti, che magari sono fanatici solo di certi brani.

Da cos’è che non deve farsi condizionare troppo un dj?

Da tante cose, ad esempio dalle mode musicali del momento. Un dj deve comunque proporre musica che sento almeno un po’ sua, sennò l’energia non passa e deve suonare in locali che sente simili a sé per coinvolgere chi balla. Faccio un esempio: vanno di moda trap e reggaeton? Io continuo a proporre la ‘mia musica’, che non è quella. La mia musica è da sempre la House, che deriva dal funky, dalle voci, dalla melodia e dal ritmo. Hai presente la chitarrina funky? Io quella la uso sempre.

Da che parte sta andando il suono dei club del pianeta terra (isole comprese)?

E’ molto difficile dirlo. Sono però convinto che si tornerà presto a far ballare con musica bella. Le mode, quando coinvolgono sonorità che funzionano ma non così importanti, passano. Ricordi il periodo dell’EDM svedese? A me non piaceva molto. Ed è passata, guarda caso, si è tornati ad ascoltare e ballare sonorità più vicine alla disco… oppure alla techno, un altro genere musicale che ha al suo interno tante diverse sfumature. Finisce l’hype, la moda, le tendenze… e resta la musica.

(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)