Restrizioni Covid? Solo in disco e scuole, contro i ragazzi

Che estate sarà per chi ha voglia e bisogno di divertirsi, ovvero per i ragazzi, ora che il Green Pass per tutti è tramontato? Sarà senz’altro meglio di quelle del 2020 e 2021, ma non basta.

Partiamo dal bisogno. Dopo due anni di pandemia e durante una guerra terribile, chi ha meno di 30 anni ha necessità assoluta di divertirsi.

Ovvero, i ragazzi hanno la necessità assoluta di vivere. Alla faccia di chi crede che il bonus psicologo sia una risposta efficace, anzi la più logica (chiaramente tra le iniziative del nostro sempre splendido governo, che continua a imporci mascherine in tante situazioni, mentre in tutti i paesi occidentali non succede), almeno qui su AD abbiamo le idee chiare su una cosa.

Qualcuno, pochi, ha necessità di tornare a vivere anche grazie all’aiuto di uno psicologo. Tutti gli altri, in disco!

Tutti noi e per primi i ragazzi hanno necessità assoluta di tornare a vivere in modo normale, ovvero, come ogni estate, far casino più sere possibile con gli amici con la musica bella alta. E se ci fosse bisogno anche di un bel bonus disco, bonus musica, bonusc incontri, bonus vacanze con altri ragazzi, bonus CASINO?

A troppi adulti come me, a quasi tutti gli anziani, non è chiara una cosa: NON è più tollerabile per la società italiana una totale e assoluta restrizione delle libertà dei ragazzi per tutelare chi ha già vissuto gran parte della propria vita. Anche perché i numeri dicono che non serve.

Ai tanti che dovrebbero pensarci non è chiaro che entro qualche decennio l’Italia passerà tra 60 a 40 milioni di abitanti, perché non si fanno più figli. Non per colpa del Covid. E se non si fanno più figli è perché le famiglie si formano quando ormai i coniugi hanno oltre trent’anni. Capita perché i nostri ragazzi non hanno lo spazio che meritano nel lavoro, nella società e nel divertimento.

Facciamo finta di tutelarli e in realtà pensiamo solo ai fatti nostri, di noi ‘vecchi’. Stiamo esagerando, qui su AllaDiscoteca? Magari. La prendiamo con ironia. Ci sarebbe da fare disobbedienza civile quotidiana.

Che senso hanno i centri commerciali senza mascherina e le disco al chiuso con mascherina? Che senso hanno le mascherina in disco fuori dalla pista da ballo e niente mascherina mentre si?

E perché in cinema e teatri (oggi allo stremo) bisogna indossare la mascherina FP2 se sul lavoro non lo si deve fare? Perché in ufficio senza mascherina e a scuola sempre con mascherina? Viene da ridere o piangere a leggere e a subire queste amenità.

Sono regole completamente prive di senso e che non tutelano manco la salute pubblica (come dice Matteo Bassetti, le mascherine oggi servono a pochissimo e ci sono ancora troppi non vaccinati) e che, come la solito colpiscono solo i ragazzi.

Ovviamente anche i ragazzi i, visto il coacervo di regole senza logica, fanno quel che da sempre si fa in Italia: più o meno come gli pare. Per una volta c’è da celebrare questa loro necessità di libertà e invece aver paura di chi, ancora oggi, se la cammina al parco da solo con la mascherina.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca

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