Dance Music Awards verso i 200.000 voti. Due chiacchiere con l’ideatore Michele Betuzzi

Mentre scrivo qui, domenica 29 gennaio in tarda mattinata, i votanti ai Dance Music Awards sono oltre 190.000. Il traguardo dei 200.000 è vicinissimo. Se ne hai voglia vota qui. Sennò, non importa. Tanto i voti sono tantissimi.

E’ il 21 gennaio, sabato pomeriggio. Sento al telefono Michele Betuzzi, il softwarista 50enne (dice che non se li sente, ma la realtà è questa, anche per chi scrive) che diversi anni fa, nel 2012, ha avuto la “malaugurata” idea di creare i Dance Music Awards. E’ un premio che punta all’impossibile, ovvero unire la nightlife, la dance e l’entertainment italiani creando una manifestazione che valorizzi tutti. Tutti quanti, anche i locali e gli artisti che non vincono.

La serata finale dei Dance Music Awards, che vedrà sul palco come presentatori due senatori del microfono come Faber e Isa B è prevista domenica 26 marzo a Villa Renoir – Legnano (MI).

E’ una cena di gala, una formula inedita. L’organizzazione è curata da Emiliano Milano (se cliccate qui leggete una sua interessante intervista), che era alla regia della piacevole serata che nel 2019 chiuse gli ultimi Dance Music Awards prima pandemia. La location è bellissima, senz’altro più bella di alcuni addetti ai lavori (tipo chi scrive).

Oggi, mentre scrivo, è passata una settimana e siamo al 28, sempre sabato. In realtà pubblico domenica 29. Un po’ troppo, ma come tutti ho le mie cose da fare. Ho anche preso un bel raffreddore.

Che è successo in 7 – 8 giorni? Più o meno 12.000 /15.000 persone hanno cliccato su AllaDiscoteca. Non mi sembrano pochi. Ma ci sono numeri più grossi: i voti nella prima fase dei DMA, da 130.000 sono diventati oltre 190.000.

E’ la prima fase, quelle delle votazioni libere, che si chiude il 31 gennaio. Come c’è scritto e come troppi addetti ai lavori non hanno capito (alle prese con un mix terrificante di egocentrismo, problemi cognitivi e “voglia di vincere” che nello spettacolo non c’è, non vince nessuno), si può votare OGNI locale ed OGNI artista e ogni sito e ogni ballerina (etc). Anche nomi non suggeriti.

La formula è chiarissima e ben spiegata sul sito, per cui non ho nessuna voglia di spiegarla ANCORA qui su AD. Lamentarsi, senza leggere, in fondo, non è così divertente? Continuate così che andate bene.

Ma andiamo avanti. Michele Betuzzi, che è un informatico, ovvero ne sa, mi ha fatto capire che i nomi SUGGERITI non sono selezionati dalla giuria: se un artista o un locale o un brano vengono votati molto, il sistema li segnala tra i suggeriti. Ma tutti possono votare chiunque, anche se votare AllaDiscoteca tra i dj e non tra i siti blog non ha senso.

Ma torniamo ai numeri: ben 60.000 persone si sono messe lì per votare in una sola settimana. E siamo già quasi a 200.000 voti complessivi. Se pensate che la Top 100 DJs di DJ Mag UK nel 2022 ha raccolto “appena” un milione e 300.000 voti nel mondo… vi accorgete che le dimensioni delle persone che votano è enorme.

I Dance Music Awards un premio in crescita, che sta provando a dare lustro al settore fin dal 2012… ma ancora devono crescere. Pochissimi locali top e pochissimi top dj in questa fase hanno fatto campagna per farsi votare. AllaDiscoteca, che è un sito di medio livello, è da sempre un media partner “informale”, ma i ‘grandi’ (sono poi così grandi davvero?) player del mercato quasi sempre ignorano la manifestazione. Perché? Boh. Chiedetelo a loro.

Eppure, ci sono oltre 190.000 voti che arriveranno senz’altro a più di 200.000 il 31 gennaio per i DMA. La notizia è bella? Certo. Perché c’è voglia di qualcosa di collettivo, che fa divertire. Ma la notizia è anche pessima. Perché i Dance Music Awards sono anche una GARA. E gli addetti ai lavori vogliono ancora VINCERE. Sono scemi? Certo che sì. Sono irrecuperabili.

I DMA dovrebbero essere soprattutto un rimpatriata tra noi vecchi (un po’ rinco, diciamolo) del settore e un modo per farsi notare per i “giovani di talento”. E invece non lo sono ancora. La cosa mi mette tristezza. Dovrei smetterla di essere triste, sono anche l’unico stronzo che ha scritto un libro per beneficenza a favore dei dj durante la pandemia. Però un po’ di malinconia mi resta. Potremmo essere tutti un po’ meno egocentrici e allegri. E invece…

Mi mette invece molta allegria il fatto che uno come Michele Betuzzi, dopo tanti anni, continui per la sua (folle!) strada di creare qualcosa di bello e collettivo. Michele non molla. “I primi 2 anni, nel 2012 e 2013 abbiamo fatto solo le votazioni online, poi siamo partiti con le premiazioni a Genova”, mi dice. “Poi ci siamo spostati in zona Milano, dove è più facile avere gli artisti che contano”.

La più grande soddisfazione, a Michele, negli anni, probabilmente l’hanno data i tanti giovani artisti che negli anni hanno vinto i Dance Music Awards. “Tanti si fanno vivi per ringraziare, perché una vittoria ai DMA è un gran bel modo per far parlare di te se ancora non sei una star, ma sei bravo”, spiega Michele, che negli anni ha organizzato anche altri contest in altri settori.

Tra le persone che hanno dato più consigli e supporto al premio c’è senz’altro Eugenio Tovini (Dance Directory), storico giornalista dance che come Michele Betuzzi è un outsider, ovvero una persona che vive il mondo di matti di dance & entertainment prima di tutto per passione. “Le sue idee ed il suo supporto mi hanno aiutato molto, all’inizio e non solo. L’idea di creare un premio vero, fisico e non solo online credo sia vincente. Così come quella di premiare tante categorie, non solo dj e locali. Senza ballerine, fotografi, siti, agenzie… il divertimento non sarebbe bello com’è”.

Michele ha ragione, perché sono un po’ gli stessi premi “tecnici” che si vedono agli Oscar. E poi tutta questa scatenata massa di addetti ai lavori vota e si fa votare, cosa che dovrebbe far crescere la credibilità del premio. Se non succede la colpa non è del premio, è anche o soprattutto del settore, così diviso e così unito dalla voglia di farsi selfie DA SOLI.

Ma perché i voti sono così tanti?

“I voti sono tanti anche perché, purtroppo, alcuni candidati (lo ripeto, TUTTI sono in lizza fino al 31 gennaio, quando ci saranno resteranno in gara i finalisti di ogni categoria, NDR) si affidano ad agenzie / call center strutturate per votare in massa in modo fraudolento. Il sistema blocca la stragrande maggioranza di questi tentativi. Ad esempio, se in un’ora di tempo arrivano x voti tutti da una città per un singolo candidato ce ne accorgiamo. Sempre.”, spiega Michele Betuzzi.

Michele mi dà un’ultima novità. “Alla fine della manifestazione pubblicheremo anche la classifiche regionali, in modo da far sapere chi è stato più votato in ogni regione. Quest’anno mi sembra di vedere molti voti anche dal Sud, ad esempio da Campania e Sicilia ed è una bella cosa”.

E quindi? Quindi ci si vede il 26 marzo a Villa Renoir – Legnano (MI) per salutarsi ed abbracciarsi un po’. Chi non viene probabilmente sbaglia e chi non vince non è affatto detto che non sia bravo. Proprio per niente. Gli unici perdonati, se non vengono, sono quelli che lavorano. Berremo un gin tonic anche per loro.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca

PS

Certo, AllaDiscoteca è tra i siti / blog suggeriti ai Dance Music Awards. Se chi ha letto fin qui, dopo aver letto, vota un altro sito blog fa benissimo.

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