Cover, mash up e remix? NO! Let’s go back to music, come i Daft Punk (Tiezzi Says)

Let’s go back to music.

Perché il jazz non fa più parte della scena pop, hanno chiesto ad un certo Herbie Hancock (nella foto) super jazzista che ha collaborato con Miles Deavies, uno che in carriera ha scritto temi incredibili e sempre cool come “Cantaloop Island” o “Rockit” (1983), che negli anni ’80 fu una hit. Anzi si può dire che senza “Rockit” forse l’hip hop sarebbe stato diverso e più brutto. Il suo primo album, lo trovate su Spotify, è del 1962. E ancora suona il piano e tutto il resto. Se vi capita e vi sentite tristi, sentitevi la sua colonna sonora del film “Blow Up” di Michelangelo Antonioni (1967), mette addosso un’energia di quelle…

Ma torniamo all’inizio. Hanno chiesto, ad Herbie Hancock, perché il jazz non fa più parte della scena pop, ovvero perché viene ascoltato di meno, perché nei film e negli spot se ne sente di meno. Ecco la sua rispostona.

“Perché la musica non conta più. Alla gente non importa più della musica stessa, ma di chi fa la musica. Il pubblico è più interessato alle celebrità e a quanto un certo artista sia più famoso della musica. Ha cambiato il modo in cui il pubblico si relaziona con la musica. Non ha più un legame trascendentale con la musica e la sua qualità. Vuole solo il fascino. Il jazz non vuole farne parte. Sai perché? Non si tratta di umiltà, o arroganza, una posizione ‘non vogliamo essere famosi, siamo underground’, niente di tutto questo. Il jazz riguarda l’anima umana, non l’apparenza. Il jazz ha dei valori, insegna a vivere il momento, a lavorare insieme e soprattutto a rispettare il prossimo. Quando i musicisti si riuniscono per suonare insieme, bisogna rispettare e capire cosa fa l’altro. Il jazz in particolare è una lingua internazionale che rappresenta la libertà, per le sue radici nella schiavitù. Il jazz fa sentire bene le persone con se stesse”.

Anche io, nel mio super piccolo, ex discografico tornato oggi in parte discografico (collaboro con tre label come ufficio stampa), laureato in musica al DAMS nel 1996, do la mia risposta. Piccola Piccola. La riassumo già qui e la trovate nel titolo. Let’s go back to music.

Il Jazz e la musica suonata, quindi improvvisata non è più parte del pop perché si suona troppo pco. La musica live è sempre imperfetta, per fortuna. Il grande performer, anche nel pop (che tende alla sublimazione nella ripetizione) dà e riceve dal pubblico e cambia qualche nota, qualche gesto, qualcosa.

Ho ascoltato live Harry Styles e non è che improvvisi… ma si dà molto al pubblico come le immense star del pop oggi, per fortuna (TAYLOR SWIFT, Travis Scott, Coldplay).

Il livello assoluto di Bono degli U2 (capace di incantare senza voce), Freddy Mercury e Michael Jackson ed in altri ambiti degli Eagles oggi è irraggiungibile… ma chi suona live ad alto livello ci mette sempre l’anima. E si sente.

Ma sotto il livello delle superstar, c’è il vuoto pneumatico di artisti che sono SEMPRE afoni e stonati (sempre afoni e sempre stonati), che non sanno suonare altro che il giro di Do (se va bene)…

La musica del 2023 molto prodotta e poco suonata. Let’s go back to music, invece.

Armonia e melodie si ripetono e non si va avanti perché non si sa più suonare. Non si passano le ore con gli strumenti in mano a provare di fare qualcosa di decente… e di NUOVO.

Non a caso ci sono un sacco di cover ed è pieno di “cover” che rubano dal passato: vedi “Un briciolo di Allegria”, la canzone di Blanco e Mina che cita palesemente “Acqua e Sale” di Mina e Celentano oppure Geolier che con i “ladri” Takegi e Ketra ruba l’armonia de “Gli Angeli” di Vasco Rossi per scrivere la bellissima “Chiagne”…

Sia chiaro, SONO DUE CANZONI BELLISSIME, quelle di Blanco e Geolier.

Ma metodo di produzione della musica di oggi, di questa musica pop rock è lo stesso che da sempre hanno solo i dj: ZANZAMEMENTO REMIX MASH UP… e funziona, certo, ma solo un po’. Funziona perché è molto più facile che sedersi al piano e scrivere “Il cielo in una stanza”. Oggi ci piace la facilità.

Ei produttori di oggi, purtroppo, non sono i Daft Punk, re del sample creativo che porta avanti la musica. I DJS from Mars sono bravi e simpatici, certo. Ma quel che fanno, imitati MALISSIMO da migliaia di colleghi per il mondo, va bene per il dancefloor. Non per l’eternità.

Avete presente il GRIDO dei Daft Punk all’inizio di RAM? I robot urlavano: let’s go back to music. Bene. Non li abbiamo ascoltati e si sono sciolti. Ci hanno lasciato alla melma musicale di oggi, ben prodotta, per carità.

Perché l’armonia de “Gli Angeli” NON é DI VASCO ROSSI. E’ di Tullio Ferro, quello di “Vita Spericolata” (canzone di cui Vasco ha scritto il testo e” poco” altro), quello che con la sua maestria infinita ha trasformato il pazzo rocker ex dj di Zocca nella più grande star musicale italiana di sempre.

E QUINDI… la musica oggi, soprattutto quella piccola e sfigata italiana, ma anche quella internazionale, andando avanti SOLO PER FURTI E RIPETIZIONI diventa sempre più piccola e meno rivoluzionaria.


Funziona l’auto revival TAYLOR SWIFT, Coldplay, Vasco Rossi, Depeche Mode. Mai l’Italia ha avuto così tanti concerti pop rock di qualità come oggi… perchè è il concerto da cantare in coro (“SPORCANDO” la canzone della star) ad essere l’apice della musica, i dischi e le canzoni nuove valgono pochissimo, non ci sono più manco i tormentoni estivi veri, perché se le radio suonano sopprattutto melma musicale, ognuno poi per fortuna su Spotify ascolta quello che vuole.

La ripetizione fallisce e non crea manco vere star. Se “bellissimissima” di Alfa, una NON CANZONE che copia spudoratamente estate 1992 e Bella di Lorenzo Jovanotti mettendole insieme, in un mash up insulso, che non è musica…

E’ para musica, sembra musica ma non lo è. E’ sfruttamento (armonico, melodico, economico) di brani che NON (ripeto NON) sono capolavori ma erano decisamente spensierati, erano belli. Questo di Alfa è inascoltabile. Chi lo ascolta più volte, sembra affondare nella melassa dell’anti musica. Anzi. Non sembra. Ci affoga. Sguazza, ride. E crepa. Crepate pure. Io ascolto altro.

Si dirà che sono un 51enne deluso, ma di musica bella ce n’è tanta, bisogna però fare tanto slalom. Geolier e Lazza forse tra poco riempiranno gli stadi e se lo meritano. Ma anche loro sono due trapper / rapper. Che RIUSANO la musica scritta da altri.


Se non suona più nessuno, come facciamo?

Si spera in una prossima rivoluzione PUNK rumorosa, scatenata, colorata, energica, sbagliata… MA NON COPIATA; CLONATA; CAMPIONATA; MASHAPPATA; COVERIZZATA.

(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)

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