Pensavo all’idea di diventare un antiprompter / Sada Says

Cosa è un antiprompter?

Un lavoro che potrebbe essere interpretato in diversi modi ma in generale potrebbe riferirsi a un sistema o a uno strumento progettato per stimolare la creatività o il pensiero libero, piuttosto che guidarlo o influenzarlo come fa un prompt tradizionale. Un’idea, quella dell’antiprompter che potrebbe essere interpretata come un sistema che genera casualmente parole, immagini o concetti per stimolare la creatività senza fornire una direzione specifica. Questo consentirebbe alle persone di esplorare liberamente le loro idee senza restrizioni. Al contrario di un prompt tradizionale, un antiprompter potrebbe fornire istruzioni o direzioni che invitano a pensare al contrario o a considerare alternative radicali.

Ad esempio, invece di chiedere “Descrivi il tuo giorno ideale”, potrebbe chiedere “Descrivi il tuo giorno peggiore” per indurre a pensare in modo opposto. Un antiprompter potrebbe presentare situazioni o scenari complessi e contraddittori, sfidando le persone a trovare soluzioni creative o a pensare fuori dagli schemi per affrontarli. Potrebbe presentare domande filosofiche o etiche senza risposte chiare, incoraggiando le persone a esplorare una varietà di prospettive e a pensare criticamente sui temi trattati. Nel contesto della musica, un antiprompter potrebbe assumere forme diverse, ma l’obiettivo principale sarebbe sempre quello di stimolare la creatività e l’esplorazione sonora senza vincoli o regole rigide.

Sada Says ci spiega bene cos’è un antiprompter

E iniziamo con i potrebbe. Potrebbe essere un’applicazione o uno strumento che genera sequenze musicali casuali o pattern ritmici, offrendo agli artisti musicali nuove idee da esplorare e sviluppare ulteriormente. Potrebbe presentare agli artisti sonori simulazioni di ambienti sonori insoliti o surreali, incoraggiandoli a incorporare elementi inusuali nelle loro composizioni musicali. Oppure, potrebbe coinvolgere l’uso di stimoli multisensoriali, come immagini, testi poetici o esperienze visive, per ispirare composizioni musicali che vanno oltre il semplice ascolto e coinvolgono più sensi.

Potrebbe essere un’applicazione o uno strumento che fornisce suggerimenti casuali o modelli musicali in tempo reale per supportare gli improvvisatori durante le loro esibizioni, incoraggiando la spontaneità e l’esplorazione musicale. Potrebbe presentare agli artisti sfide per mescolare generi musicali apparentemente contrastanti o per esplorare nuovi stili musicali ibridi. Un antiprompter nella musica potrebbe essere considerato come un’espressione del pensiero laterale, che è una tecnica utilizzata per affrontare i problemi in modo non convenzionale e trovare soluzioni innovative attraverso l’esplorazione di percorsi non lineari e l’analisi di situazioni da angolazioni diverse. Come il pensiero laterale, un antiprompter musicale potrebbe sfidare gli artisti a superare le aspettative convenzionali e a considerare approcci non convenzionali nella composizione, nell’arrangiamento e nell’esecuzione musicale.

Invece di seguire le regole standard o le convenzioni del genere, un antiprompter potrebbe incoraggiare la sperimentazione, l’audacia e l’innovazione nel processo creativo musicale.

Un antiprompter potrebbe anche essere progettato per “umanizzare” il processo creativo, specialmente quando si tratta di generazione di testi o composizione musicale da parte di intelligenze artificiali. Invece di produrre risultati troppo pragmatici o freddi, potrebbe essere progettato per aggiungere elementi di emozione, originalità e intenzionalità al processo creativo.

L’antiprompter potrebbe essere programmato per considerare l’emozione e l’espressività nel processo creativo. Ad esempio, se si tratta di generazione di testi, potrebbe essere progettato per scegliere parole o frasi che evocano emozioni specifiche o che trasmettono sensazioni più umane. Piuttosto che produrre risultati rigorosamente logici o predeterminati, introdurrebbe un grado di imprecisione o casualità nel processo creativo, simile a come lo farebbe un essere umano. Questo creerebbe una sensazione di autenticità e originalità nei risultati generati. Essere progettato per comprendere il contesto circostante e l’esperienza umana, in modo da produrre risultati più adatti e pertinenti alle esigenze umane, è un vantaggio nell’era del vale tutto.

Così come tener conto del tono della conversazione o dell’atmosfera emotiva in un testo, o delle convenzioni stilistiche in una composizione musicale…

se si tratta di generazione di testi, un antiprompter potrebbe essere progettato per creare storie o narrazioni più coinvolgenti e complesse, che tengono conto della struttura narrativa umana e della suspense. L’idea non è necessariamente quella di mettere gli esseri umani contro le intelligenze artificiali, piuttosto di utilizzare strumenti creativi che possono essere utilizzati sia dagli umani che dalle AI per stimolare la creatività e l’originalità nel processo creativo.

In molti casi, gli antiprompter potrebbero fungere da complemento alle capacità delle intelligenze artificiali, aiutandole a produrre risultati più ricchi, più umani e più originali. Ad esempio, un umano potrebbe utilizzare un antiprompter per guidare l’IA verso direzioni creative specifiche o per introdurre elementi emotivi o contestuali che l’IA potrebbe non considerare da sola. Poi, l’uso di antiprompter potrebbe anche essere un modo per gli umani di esplorare le proprie capacità creative in contrasto con quelle delle intelligenze artificiali, stimolando la riflessione sul processo creativo e sulle differenze e similitudini tra l’approccio umano e quello artificiale.

Siamo tutti connessi in tempi di transumanesimo, è vero. Ma si può essere antiprompter?

Siamo strumenti collaborativi che aiutano a sbloccare il potenziale creativo di chiunque: le persone per le macchine e viceversa. Personalmente, e non lo dico perché sono sotto effetto di droghe o alcol e derivati, ma come giornalista potrei svolgere un ruolo significativo nello sviluppo di me medesimo come antiprompter. Potrei sviluppare prompt o stimoli che stimolino la creatività e l’originalità nei miei colleghi (giornalisti) o in altri professionisti (del settore). Tali prompt potrebbero essere utilizzati per generare idee per indagini, articoli semplici, reportage o progetti editoriali innovativi. Esplorerei modi e mondi non convenzionali affrontando storie o argomenti (giornalistici) incoraggiando me stesso e gli altri a pensare al di fuori delle linee guida tradizionali del giornalismo. Questo potrebbe includere l’uso di nuove tecnologie, approcci narrativi innovativi o modi non convenzionali di presentare le informazioni ma già lo faccio.

Integrerei elementi di empatia e contesto nei prompt che svilupperei, incoraggiando a considerare le esperienze e le prospettive umane nelle storie da raccontare.

Esiste una vasta gamma di voci e prospettive da esplorare: contribuirei a garantire una maggiore rappresentatività e inclusione nei media. Sarebbe anche una sfida alle convenzioni giornalistiche di vecchi tromboni che mi circondano da decenni. Creerei prompt che sfidino la formalità incoraggiando l’innovazione e la sperimentazione nel campo dell’informazione. Ecco, ho trovato un lavor(ett)o che farò con la mano destra. Con quella sinistra proseguirò a fare il lavoro che reputo più bello del mondo dopo quello di produttore: il giornalista. Ovviamente musicale. Sicuramente anche legato al food & beverage.

(Riccardo Sada x AllaDisco)