cari “top” DJ, siamo messi male… nella super scena elettronica italiana… almeno Ralf un po’ di coraggio ce l’ha.
Ralf ha criticato pesantemente Trump sui suoi social dicendo che è un c…. ci siamo capiti. Non so se sono del tutto d’accordo con Ralf su Trump. Oggi più sì che no. E poi so che quasi tutti i DJ e gli ‘addetti ai lavori’ che conosco non hanno idee ed opinioni su niente… se non sui soldi che vogliono incassare con il loro ‘lavoro’. Solo che fare il DJ non è un lavoro.
Fare il DJ dovrebbe essere un sogno che diventa un mestiere stranissimo e invece per quasi tutti gli ‘artisti’ è soltanto un lavoro in cui massimizzare il profitto fottendosene della musica, anche quando si hanno i numeri per farne un po’, di musica.
Ralf lo fa da sempre.
Ecco perché in questo periodo, con splendide (e rare) eccezioni, clubbing, festival ed elettronica vivono un momento molto piatto a livello artistico, quando incassano e guadagnano tanto. Il settore, in Italia, a volte, monetizza. Di solito manco quello.
In Italia, trap, pop & hip hop, da sempre più vicini al sano / malsano commercio della musica vincono, rispetto all’elettronica da ballo. Sospesa da sempre tra ricerca, immediatezza e semplicità, oggi quest’ultima è vicina allo zero creativo. E siccome non lo dice nessuno…
Lo dico io, che facciamo proprio schifo come ‘scena musicale’. Come sempre in minoranza. Spesso in disaccordo con tutti, anche con me stesso.
(Lorenzo Tiezzi).