Il disco Covid, le dj girl al Cocoricò e la “confessione” di Deborah De Luca

Eccoci con un AllaDiscoMix che si conclude con bella “confessione” (niente di hot, ma una bella cosa personale) di Deborah De Luca… non è che si inizi così bene, però…

Iniziamo molto male. Secondo il sempre splendido Corriere della Sera, forse il più allarmistico tra i quotidiani della Galassia, si sa già bene come il governo combatterà l’offensiva di Natale del Covid-19: con una contro offensiva discotecara. “Tamponi per feste e discoteche a chi non ha la terza dose”. Evvai!

Quindi: non disco solo per vaccinati, non basta ma solo per chi ha anche la terza dose. Il sottoscritto l’ha prenotata da settimana per l’11 gennaio 2022 e mica per far rimandare avendo fatto, tra i primi 49enni la seconda a luglio 2021, la (sempre splendida Regione Lombardia) mi ha permesso di prenotare solo in quella data. Quindi per far casino in disco dovrò aspettare il 12 gennaio? Manco la befana a festeggiare? Va beh. Vedremo.

Intanto un paio di cose sono sicure: a Ferrara Galactica, il super festival con Nina Kraviz, Amelie Lens, Anfisa Letyago (…) e il super Salmo nazonale è annullato… Annullato per ordinanza del sindaco. Anzi no. Si sposta al Cocoricò!

Tutto il cast della techno, quindi più o meno tutti tranne Salmo, si sposta al mitico Cocoricò di Riccione. Cosa cambia tra Ferrara e Rimini? Boh. A Ferrara le disco sono aperte ma i grandi eventi sono proibiti? E che differenza c’è tra l’immensa fiera di Ferrara e il Cocoricò, enormenente più piccolo? C’è solo meno capienza? Il paradosso resta.

Tutto qui? No in Campania (ad oggi credo unica regione) al chiuso non si può ballare e il sindaco di Firenze, come altri colleghi ha annullato tutti gli eventi per Capodanno organizzati dal Comune… ma i locali restano aperti. Per fortuna. Come vedremo. E via verso nuove avventure (discotecare).

La situazione come sanno gli addetti ai lavori e i ragazzi che si vorrebbero logicamente divertire non è seria. E’ tragica. Ma è anche comica. Se non ci fosse da piangere e disperarsi perché l’intrattenimento non è più un lavoro, ci sarebbe da spararsi. Ma allegramente. Che tali e tante amenità non possono essere vere. Forse stiamo vivendo un incubo ridicolo.

Oltre ai problemi economici degli addetti ai lavori (sacrosanti), sottolineerei anche i problemi creativi, di innovazione di branding (ovvero di comunicazione del proprio valore) di quello che dovrebbe essere l’intrattenimento italiano.

Un tempo il settore era in qualche modo parente dello show biz internazionale. Oggi invece è sempre più parte integrante del sistema pizzerie, ristoranti, bar etc. Non c’è niente di male, ma non lamentiamoci poi se il brand “intrattenimento italiano” perde ad ogni ora valore. Non sappiamo creare niente, tutt’al più rivendiamo le dj girl internazionali pagando il loro cachet a prezzi folli…

Ecco perché Nina, Amelie e socie suonano più in Italia che altrove). Ma chiudiamola qui, per riprenderle la questione presto, spero.

Chiudiamo questo articolo strapieno di belle (e bravissime) dj girl con una confessione su Facebook di Deborah de Luca

Deborah ha una marcia in più. Come tutti i grandi personaggi pubblici, quelli veri (avete presente Fedez?) non divide tra sfera privata e pubblica e racconta di come sia contenta di fare analisi con una psicologa. Io mi vergognerei probabilmente, eppure mia sorella è psicologa.

Brava Deborah, si capisce che con tutti i tuoi problemi (e chi non ne ha) sei una donna risolta. Il tuo sex appeal ce l’avrebbero anche milioni di belle girls, ma sui quei palchi ci sei tu perché sei brava e sei così. Hai sacrificato molto per il tuo lavoro, quello della dj, di cui tutti parlano e parlano e parlano… perché non sanno farlo. Hai presente De Andrè? “Dà sempre buoni consigli chi non sa dare cattivo esempio”.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca

(dalla pagina FB di Deborah de Luca) “Ogni volta che piango, Filippo (il mio cane) corre da me e mi salta addosso per leccarmi e farmi smettere.Tutti i cani lo fanno, perché sentono la nostra tristezza e non vogliono che soffriamo. Ci sono cose che mi fanno piangere molto: mia nonna, i cani in generale ma quelli che soffrono in particolare, e quando torno dalla seduta di terapia (vado una psicologa dalla quale mi faccio seguire, quando riesco anche 2 sedute a settimana).

Dico questo perché magari qualcuno di voi si vergogna a chiedere aiuto, ad ammettere di aver bisogno di qualcuno che ascolti o semplicemente qualcuno con cui parlare un po’. Sono convinta che il pensiero comune che riguarda la mia vita o della vita di chi fa questo tipo di lavoro è di immaginarci/mi saltellare stile heidi tra un week end e l’altro senza il minimo problema esistenziale visto i guadagni, la “fama”, ed i followers.

La verità è un altra, almeno per quando riguarda me. Questo magnifico lavoro che amo visceralmente mi è costato davvero tanto. Mi è costato la mia vita privata ad esempio, che ho sempre trascurato convinta che chi avevo affianco doveva capirmi, seguirmi, riempire gli spazi vuoti che avanzavano ed accettare le mie decisioni, da un super tour senza sosta lontani all’acquisto di “cose” inutili che in realtà servivano solo a me per mostrare a me stessa il mio potere economico (giustificando tutto il tempo che utilizzavo per la mia carriera) ma che finivano per rovinare quel poco tempo libero che dovevo inevitabilmente passare a seguire queste follie.

La mia famiglia, che vedo di rado perché incastrare stile tetris tutto nei 4 giorni liberi non è una passeggiata, specie perché si trovano a 700 km da me. L’essere mamma. Quando la carriera decolla non riesci a tirare il freno, rimandi di un anno, poi 2, poi 5, poi..poi ti svegli una mattina ed hai passato i 40… non è troppo tardi ma nemmeno troppo presto. Fare terapia mi sta aiutando ad aprire porte che non sapevo nemmeno di avere. Personalmente sono felice di aver iniziato questo percorso perché ogni volta che mi siedo su quella poltrona so benissimo che lei passerà quei 60 minuti a togliermi pesi dal petto che da anni mi limitano nel “respirare” in modo leggero solo perché non li capisco, perché non ho i mezzi per interpretarli.

Poi ogni volta mi stupisce, perché ascolta una mia frase, un mio pensiero, e me lo scompone per rendermelo semplice.E lo diventa, semplice. Poi torno a casa e ripenso a tutte le cose che mi ha detto..sono chiavi che aprono porte che nemmeno sapevamo di avere, come ho detto prima. Se il rubinetto perde chiamate un idraulico, se è l’anima ad avere una perdita, non vergognatevi a chiamare un professionista anche per quella.

(foto dalla pagina Instagram di Deborah de Luca)

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