Lorenzo Tiezzi - AllaDiscoteca

Tiezzi Says: Tutti all’ADE (a fare che?), Nameless cresce e 100.000 nuove canzoni al giorno su Spotify

Che fai, caro il mio discotecaro, se la tua musica (splendida!) su Spotify non ce l’hai?

Rieccoci con Tiezzi Says, la rubrichetta in cui Lorenzo Tiezzi from ltc & AllaDisco dice la sua, spesso sparandola grossa, a volte dicendo cose condivisibili, a volte no… Ma che volete farci? E’ fatto così. Ben tre temi in questo articoletto, tre mini editoriali. Due cose un po’ bruttine, una fortemente positiva, di cui ovviamente si parla troppo poco.

Nameless, il festivalone di giugno, nel 2023 arriverà il 2, 3 e 4 giugno… ed è stato oggetto di un bell’articolo di Davide Poliani su Rockol. Un articolone che riassumiamo qui. Leggi tutto ascoltando Spotify, che dici?

Nella scorsa edizione, quella di quest’anno, il festival ha messo insieme 110 artisti, 100.000 spettatori e un indotto di 7,8 milioni di euro. Il gruppo che lo organizza, di cui tra gli altri fanno parte Alberto Fumagalli e Giammarco Ibatici (gente che organizza eventi di qualità e quantità da decenni) sta crescendo ancora. Ha scelto una nuova location in un’area privata da 20 ettari (grande, certo, ma non immensa: verrà probabilmente sfruttata tutta quanta). E’ situata tra i comuni di Molteno, Annone Brianza e Bosisio Parini, in provincia di Lecco.

Il gruppo che dà vita a Nameless non fa solo questo. Produce all’Omi Festival a Reggio Emilia e collaborerà anche con lo Snowland Music Festival (prevista per il 22, 23 e 24 aprile 2023) a Livigno, un evento che finalmente, probabilmente crescerà. Sono tutte cose molto più importanti del line up del 2023, perché il Nameless ormai funziona come esperienza, non perché suona questo o quell’artista.

Contrariamente a quanto riferito da alcune testate locali nei giorni scorsi, non c’è nessuna tensione tra gli organizzatori dell’evento, scrive Rockol. “Essere ben accolti dalle autorità locali ci rende più che mai felici”, dice il promoter. “Il legame con il territorio, per noi, è un grande valore aggiunto”, dice Fumagalli.

Ovviamente Nameless rispetta l’ambiente, ma questa è un po’ una cosa che diciamo tutti in questo periodo… Tutto qui? No C’è Nameless Records in collaborazione con Universal Music Italy, presentata all’ADE.

Già, l’ADE. L’Amsterdam Dance Eventi si conferma ormai a fine ottobre (anzi dal 19 al 23) l’evento più importante in ambito dance e dintorni al mondo, soprattutto per la discografia di talte genere, più che per chi organizza eventi.

E’ molto importante essere presenti all’ADE, se si ha una reale attività internazionale, cosa che, ad esempio in questo periodo la mia agenzia ltc – lorenzo tiezzi comunicazione non ha (però in Italia lavoriamo con Papeete Bach e Musica e Parole, mica bau bau micio micio)… altrimenti la visita ad Amsterdam diventa più una vacanza che lavoro.

Piacerebbe che i dj italiani si volessero riunire anche in Italia per fare squadra. Farlo ad Amsterdam non funziona mica.

Ultimo capitoletto / editorialino per questo numero di Tiezzi Says lo dedichiamo alla quantità ormai spropositata di musica che viene pubblicata ogni giorno sulla bibbia della musica, ovvero Spotify. Lo ha certificato un importante articolo su Music Business Worldwide: sul portale musicale vengono pubblicati 100.000 brani al giorno. Avete letto bene: 100.000!

La musica, oggi viene prodotta spendendo pochissimo. Viene consumata velocemente. E non crea superstar. C’è poco da fare, è così e le star come BTS o Coldplay o Harry Styles sono l’eccezione. Siccome nessuno compra più musica, la ascoltiamo quasi gratis online, è difficile ascoltare ripetutamente un disco o una canzone… e soprattutto sforzarci di ascoltare qualcosa che all’inizio ci convince solo in parte… una volta capitava, perchè i cd o i vinili ce li eravamo comprati e ce li facevamo piacere.

Che succederà domani? Senz’altro 100.000 nuovi brani al giorno non sono un bel segnale… anche perché la musica è mediamente molto brutta. Non brutta, molto brutta. L’80% degli artisti ha meno di 50 ascoltatori mensili, perché non c’è nessun filtro. Piace più sentirsi produttori che davvero fare musica almeno un po’ decente…

Anche perché poi con il profilo artista di Spotify ti danno pure, sembra la spunta blu su Instagram, altra cosa che non serve a niente e non ti trasforma in dj o artista professionista… ma sembra di sì. Per cui…

Lorenzo Tiezzi x AllaDisco

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