Lorenzo Tiezzi - AllaDisco Founder

META vs SIAE / il parere di un pirla laureato in musica nel 1996 (Tiezzi Says)

META VS SIAE. e tu con chi stai?

Come quasi sempre nella vita, vado controcorrente, ma con un minimo di competenza sull’argomento (laureato in Musica al DAMS nel 1996, discografico per una 15 d’anni tra Media Records, Time Records, Audioglobe, ancora oggi promuovo tante label come Jaywork, lavoro con Carlo Cavalli che fa l’editore musicale, etc).

Perché parlo di META vs SIAE? Perché ho qualcosa da dire. Sennò sto zitto. E vado per punti.

1) leggere articoli su Wired (sito di “competenti”) che ancora oggi, mentre scrivo, il 17/3, ad oltre un giorno dall’evento, che nel titolo scrive “il blocco delle canzoni italiane” mi fa capire che quasi nessuno sa manco di che parla. SIAE tutela in Italia anche Springsteen che NON (Maremma Svizzera) ha venduto il catalogo: ha venduto il valore economico del catalogo, le canzoni resteranno per sempre sue. Maremma Svizzera.

2) Come mai SIAE non si accorda con META, mentre le sue consociate nel mondo occidentale si sono già accordate da tempo? Non è che SIAE vuole più soldi di tutti, tra lì’altro in un paese piccolo, periferico, sempre più introiettato su canzoncine itagliane che la G che mai superano le alpi? Quasi tutti (compresi gli addetti ai lavori forzati italiani – certo forzati) NON sanno che SIAE ed SCF in Italia vogliono MOLTI soldi per far usare la musica? Più soldi che le consociate SIAE negli USA o in Gran Bretagna, mica in Cina. Non è sua signoria SIAE sbaglia tutto? Strategicamente e nella sostanza. I colossi sono i colossi e si fanno i fatti loro. SIAE non è un colosso e manco fa squadra con le altre consociate del mondo. Molto bene. Complimenti.

3) Soundreef che non conta niente lo si capisce dal fatto che il suo catalogo viene bloccato comunque. Ok, ma tu con chi stai? Meta VS SIAE

4) Siamo sicuri che sia una brutta notizia per la musica e la cadaverica industria discografica italiana (tirata solo dai live e da Amici), roba TOP? Io credo proprio di no. Una botta gli sta bene. Io su Instagram NON ascolto mai musica registrata (che subisce il blocco), figurati su Facebook – mi godo qualche istante di live (che è molto più complicato da bloccare) e se mi piace mi seguo gli artisti altrove.

5) I dj itagliani con la G su Instagram passano il tempo a farsi selfie, purtroppo legali e a pubblicare MASH UP, sempre illegali e quasi sempre osceni. Continueranno, purtroppo.

6) La faccenda ci insegna cosa devi fare quando sei forte come META nel mondo: a chi ti rompe le balle, a torto o a ragione, non rispondi e te ne vai. Tutt’al più perdi l’1 di fatturato. NIENTE.

7) Notate i commenti medi, non di noi addetti ai lavori: NON GLIENE FREGA UN C. A NESSUNO di chi lavora con la musica. Sono tutti soltano preoccuparti di stories e Reel. Senza musica, e ora come facciamo? Già lo si sapeva. Quando la filiera è stata UCCISA (ripeto: uccisa, oggi è risorta diversamenre) dalla pandemia, a nessuno è importato. Gli artisti? Che si fot******** tutti. Fatti loro. Questa è la realtà. Altro che Meta VS SIAE.

8) C’è vita su Tik Tok? Mi sa proprio di sì. E un certo Jung Cook dei BTS qualche giorno fa ha mandato a quel paese Instagram quando aveva oltre 50 milioni di follower.

Tanto vi dovevo, continuate a sparare le vostre opinioni, sempre informatissime.

(Lorenzo Tiezzi x AD)