Frullati musicali: Suga & BTS battono la dance (Tiezzi Says)

Sei pronto per un’estate di frullati musicali?

Prima di leggere quel che penso io ascoltate questo pezzo con le vostre orecchie. E’ “The Feeling”, il nuovo singolo di Lost Frequencies, una star della dance, un artista super spinto dalla sua casa discografica, che è una major e ovviamente in questo pezzo crede e investe tanto.

Questo singolo di Lost Frequencies, a mio parere, è davvero poca cosa. Se ne sta lì. E’ uan specie di frullato che sa di poco.

A me ricorda molto, quest’altro pezzo, che mi colpì subito. Ricordo che stavo correndo ascoltando un dj set di Guetta e che mi fermai dicendomi: chi è il pazzo che ha fatto pezzo country dance così allegro?

Sentito che differenza di energia? Tra la dance di qualche anno fa e quella di oggi?

Avicii era un genio ed è durato troppo poco. Lo ripeto, tanto l’ho già detto e scritto: solo lui avrebbe potuto trasformare tutti i dj in rockstar e se ne andato. La dance music (house, techno, quel che volete) dalla sua morte si è inabissata nell’ “underground” delle super discoteche, a Ibiza e non… discoteche “top” dove tra l’altro spesso fa cose bellissime (Tale of Us, Capriati, etc), ma non riesce affatto ad influenzare la musica che gira intorno. Eh sì.

Non più. Il metodo dei dj, ovvero copia la hit o il sound del pop o del rock… e poi ributta in circolo dopo averlo ben zanzato e digerito e ripensato, gli artisti dell’hip hop e del pop stesso lo fanno benissimo. Meglio dei dj.

Per i frullati musicali, i dj non sono più frullatori leader… Non più

Pure David Guetta resiste ormai come top dj, così come l’immenso Gabry Ponte, ma mica come produttori di successi; la loro musica di giorno, nelle playlist, la ascoltano “in pochi”… (chiaramente esagero, estremizzo), oppure anche in molti, ma anche o soprattutto perché i dj da sempre sono maghi della auto promozione (Guetta ne è l’imperatore e infatti l’abbiamo intervistato pure noi di AllaDisco che non contiamo niente).

Quello che si ascolta a casa propria, per emozionarsi, oggi è POP o hip hop: Taylor Swift su Spotify totalizza 90 milioni di ascoltatori al mese (con 2 album fuori e tour), i BTS (senza dischi e senza tour) 38 milioni; David Guetta, mago della promo, arriva a 73 milioni… ma va ricordato che i BTS sono un fenomeno mondiale ma soprattutto orientale, ovvero di una zona del mondo in cui la musica passa da TikTok ed altri media “non occidentali” (come Spotify). The Weekend totalizza 106 milioni di ascolti. Drake 70. Bad Bunny 74. Eminem, fuori dai giochi del pop, 66… appunto perché hip hop.

E Suga spacca, pur facendo “pochi stream”… che però raddoppiano a metà giugno

Suga, il rapper dei BTS, su Spotify totalizza “appena” 3 milioni di ascoltatori mensili su Spotify mentre scriviamo… (che però il 12 giugno sono diventati quasi il doppio ovvero 5 milioni e 900.000… perché Spotify conta gli ascoltatori una volta al mese, NDR) ma ha appena riempito diversi cinema, anche in Italia, con lo streaming (con biglietti piuttosto cari, oltre 20 euro a testa) di un suo concerto, concerto che era disponibile anche online (più o meno gratis).

E che musica fa SUGA, così come i BTS? Un frullato di pop e hip hop perfetto un po’ per tutti, in tutto il mondo. E’ un performer di qualità assoluta. Balla. Suga è un sex symbol. La sua musica è per tutti, + ben fatta, ha una essenzialità ed una levitatezza sonora sonosciute alla dance. E quindi vince. Ovvio. Guetta sveglia, se ci sei batti un colpo.

(Lorenzo Tiezzi X AllaDisco)

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