Dopo il Bataclan, il terrorismo colpisce il “rave” in Israele

Un rave party, lo dovrebbero sapere anche i sassi, è faccenda illegale. Quindi i ragazzi che ballavano a due passi dalla striscia di Gaza, in Israele, non erano impegnati in un rave party, erano ad un festival musicale. Solo il buon Mentana e una categoria di persone che niente capisce di divertimento come i giornalisti italiani può fare confusione tra divertimento legale e illegalità.

I ragazzi in Israele stavano semplicemente ballando. Come facciamo noi nelle nostre imperfette feste e discoteche a Parigi, a Londra, a Canicattì. Non è un caso, forse, che il terrorismo colpisca il divertimento giovanile: tanti ragazzi insieme li trovi solo a scuola, oppure a una festa con musica. Se vuoi beccare chi partecipa ad un concerto di Taylor Swift

Chi lavora e vive il divertimento in Occidente, non può che restare colpito dall’ennesima tragedia. Dopo il Bataclan a Parigi, il terrorismo islamico colpisce un party in Israele. Succede, come hanno detto tanti “esperti” perché anche i terroristi palestinesi come gli estremisti che hanno colpito in passato (Al Qaeda e compagnia) sono contro il divertimento giovanile? Ovviamente no.

E’ una mera questione tecnica: i ragazzi al festival Psy Trance erano casualmente molto vicini al confine. Erano le vittime perfette. Giovani, belli, commoventi e indifesi. Non c’entrano niente vicende come quelle che qui su AllaDisco abbiamo raccontato più volte, come quella di Sama Abdullhadi, che fu arrestata per una ‘festa troppo vicina ai luoghi sacri’.

Certo è che la dannata e imperfetta libertà di noi occidentali, altrove se la sognano. Anche in Palestina. Se Israele nei decenni non ha trattato in modo perfetto i palestinesi, nella striscia di Gaza e altrove in Israele, è certo che nella Striscia e altrove il terrorismo di Hamas non ha oppositori. Perché non si può opporsi al terrore, si viene fermati

Che dire di più? Boh. Nient’altro si può dire e pensare. C’è solo da sperare che anche questa guerra si fermi. Prima possibile.

All’economia globale, che santa non è, l’ennesima tragedia del divertimento dopo il Bataclan non importa proprio niente. Infatti le borse, mentre scrivo, martedì ore 14:30 sono in boom.

Beate loro.

(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)

(foto tratta da Ilmessaggero.it)

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