Duccio Cantini: le notti folli di Circo Nero Italia

Parlare di divertimento (ovvero di qualcosa di diverso dalla vita di tutti i giorni), di ricreazione (ovvero di creazione di qualcosa di nuovo), di notte, di strane creature, di performance, nel maggio 2021, in Italia, sembra ancora tabù. Anzi lo è.

Siccome su AllaDiscoteca siamo un po’ testoni, lo facciamo lo stesso. Abbiamo incontrato Duccio Cantini, colui che sta dietro ai tanti performer e ai tanti format / party nati da Circo Nero Italia (clicca QUI per il sito ufficiale).

C’è la pandemia, che vuoi parlare di ripartire, di divertimento? Vergogna. Che vuoi parlare di movida? Ma che sei matto?

E’ tutto come sospeso, come in quelle splendide ma a tratti inquietanti fiabe che i performer del Circo Nero Italia raccontano in ogni party. Abbiamo bisogno di un bacio, anche rubato va bene lo stesso,  alla faccia del politcally correct imperante, per tornare a vivere. Per chi ha più di 35 anni la vita sembra continuare. Anzi lo fa. Per i ragazzi invece no.

Infatti, a differenza di ciò che la politica e l’anziana Italia crede, il principale problema del nostro paese non è il Covid-19 e non è la crisi  che in vent’anni ci ha fatto precipitare in ogni classifica economica globale. E’ l’assoluto disinteresse di noi adulti nei confronti di adolescenti e ragazzi, che sono sempre di meno, più poveri e senza prospettive. 

A parere di chi scrive, che senz’altro è in minoranza e non conta niente, chi come Duccio Cantini prova a fare Cultura mentre fa Divertimento (o viceversa) dovrebbe ricevere ogni mese fior di contributi dallo Stato. Non ci sono solo i musei.

Chi fa divertimento di qualità crea occasioni di incontro anche culturali di livello assoluto da cui nascono nuovi amori tra ragazzi. E senza l’amore di bambini ne ne nascono pochi. E se ogni donna italiana fa 1.20 figli e non 2 è anche per questo. Altro che ruolo della donna che non si realizza. Non si fanno figli perché non ci sono prospettive e ci si incontra forse troppo tramite social. Non ‘in presenza’.

Ma ho divagato abbastanza. Lasciamo la parola a Duccio, che vedete qui sotto, alle sue bellissime foto e ai performer del Circo Nero Italia.

Duccio Cantini – Circo Nero Italia

Facci un tuo breve identikit e raccontaci come è nato Circo Nero Italia…

“Circo Nero nasce nel 2007, con l’idea di riunire in questo concept diversi personaggi – performers, proprio come accade col classico tendone da circo. La volontà è quella di spaziare a livello artistico, estetico ed emozionale. Nel 2018 il Circo Nero si trasforma in Circo Nero Italia e diventa un vero e proprio contenitore che include Circo Nero Classic, Circo Revolution, Los Hermanos, il più recente Matador e chissà cosa riserva il futuro… Circo Nero Italia rimane la maison, la casa madre, e tutti i brand citati sono i concept che proponiamo. In questi anni sono sono cresciuto e cambiato come direttore artistico.

Dopo 10 anni ho sentito di trovarmi ad un bivio ed ho deciso di intraprendere una mia personale strada, diversa da quella che stavamo percorrendo, così mi sono diviso dal mio ex socio ed ho creato l’involucro di questi nuovi format, che cercano di rispecchiare la mia visione di arte. Circo Nero Italia, attraverso la ricerca continua, quasi spasmodica, l’innovazione, l’esercizio, la bellezza ed il grottesco vuole emozionare, far sognare e viaggiare tutti. Con la mente e con il cuore”.

Come si è evoluto secondo te il divertimento notturno negli anni pre – pandemia? 

“Il mio desiderio è quello di poter avvicinare sempre di più l’arte come palcoscenico di teatro con tutto ciò che ne scaturisce, dal livello visivo a quello emozionale al mondo notturno. Quest’ultimo, ahimè, si è quasi involuto, non c’è più ricerca, la diversificazione è scomparsa. Tutti inseguono e propongono ciò che va per la maggiore”.

Tutto ciò che è legato a Circo Nero Italia è notte, magia, performance, mistero… ovvero qualcosa di collettivo e legato a show collettivi. Voi, come altri party (Elrow) o altri genere di spettacoli (Le Cirque Du Soleil) siete uno splendido antidoto a uno show biz basato solo sulle superstar. L’era dei “top dj”, che forse non è manco mai iniziata davvero, sta definitivamente tramontando?

“Non sta tramontando, purtroppo in Italia sarà ancora così. Forse, la mia è una speranza, ci sarà una riscoperta del valore di dj bravi Italiani, che vorranno legarsi a qualche club per provare a costruire o ricostruire qualcosa…”.

Molti dj intelligenti (Claudio Coccoluto, Gary Caos, Tommy Luciani di Vida Loca e tanti altri) nel tempo hanno sottolineato a modo loro la ‘circolarità’ del party. Il party è un rito collettivo, che performer eccellenti come quelli del Circo Nero Italia rendono più magico… Se invece trasformiamo il party in uno spettacolo unidirezionale, che parte dalla console / palco per colpire il pubblico dobbiamo ‘riempirlo’ di effetti speciali, video effetti, etc. Oppure le nuove tecnologie saranno sempre al centro degli show? 

“Bisogna riscoprire la parola ‘Emozione’, con tutti i nostri sensi. Deve circolare di più e coinvolgere tutti. La tecnologia è bellissima, ma non può né deve essere la sola arma in più in nostro possesso. Dall’ingresso all’uscita del locale, bisogna comunicare, dare qualità, servizi, emozioni. Bisogna sforzarsi di più”. 

Che stai facendo di bello in questo difficile periodo di inattività? Sono nate collaborazioni, novità, curiosità per Circo Nero Italia?

“Sono un cacciatore di idee, sto elaborando nuovi progetti anche al di fuori del campo tradizionale…. Resto appassionato di fotografia e sto portando avanti un reportage sugli attori del mondo notturno in habitat diverso. Ho riscoperto nuove e vecchie conoscenze, che hanno generato energie diverse e collaborazioni alternative. Abbiamo unito le forze”.

C’è qualche party del passato o performer che secondo te potremmo riscoprire proprio oggi?

“C’è tanto da riprendere, modellare. Il passato è sempre fonte di ispirazione. E questa ispirazione ognuno la rimodella in base alla propria sensibilità”.

Come sarà il party della ripartenza, nei tuoi sogni? 

“Il party della ripartenza sarà un lungo viaggio, pieno di sorrisi  emozioni, effetti speciali… In orari non proprio convenzionali”.

Come invece credi che torneremo, pian piano, a divertirci? 

“Torneremo a divertirci, ma, appunto, partendo dal giorno. Sarà graduale e sarà una ulteriore sfida per tutti gli operatori notturni, fuori finalmente dalla loro comfort zone”.

Che musica ascolti? Quali sono gli artisti che ascolti di più in questo periodo? E come sarà secondo te la musica dell’estate 2021?

“Ascolto molta musica quando sono in macchina. Sto riascoltando molte colonne sonore, mi piace il concetto di storytelling tra la musica ed un film. Spero che la musica dell’estate sia varia, e, soprattutto nel nostro settore, diversa da quella che puoi ascoltare, ad esempio, in un bar…”.

In tutto il mondo o quasi ci si sta preparando concretamente per la ripartenza di concerti, locali, eventi… In Italia non lo si sta facendo. Cosa ne pensi?

“In Italia non c’è Interesse da parte di chi manovra i fili di costruire progetti pilota, siamo inessenziali o considerati come giullari con cui  passare del tempo. Manca in primis l’ascolto della nostra categoria, che deve riqualificarsi anch’essa. A seguire serve la volontà di agire e programmare concretamente protocolli e risposte pratiche affinché, in sicurezza, il nostro settore possa finalmente ripartire”.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca

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