Il pensiero laterale nella musica (last call) (Sada Says)

Il pensiero laterale è raro, nella musica ancora di più… ecco perché Riccardo Sada ce ne parla

Pensieri laterali, pensiero laterale e appunti sparsi. I miei e non solo.

Conosciuti anche come pensieri fuori dagli schemi, sono l’approccio creativo per risolvere problemi e generare idee innovative. Questo tipo di pensiero può essere applicato con successo all’industria musicale, offrendo nuove prospettive, ispirazioni e soluzioni per affrontare le sfide del settore. Un aspetto cruciale dell’industria musicale è la creazione di nuove melodie e brani originali. Spesso gli artisti si trovano ad affrontare il cosiddetto “blocco dello scrittore”, in cui l’ispirazione sembra mancare. L’utilizzo del pensiero laterale può aiutare gli artisti a superare questo ostacolo, incoraggiandoli a esplorare nuovi percorsi creativi. Ad esempio, possono provare ad applicare stili musicali diversi, sperimentare con strumenti non convenzionali o persino cercare ispirazione in altri campi artistici, come la pittura o la letteratura. Queste nuove influenze possono portare a combinazioni uniche e originali di suoni e stili musicali.

Oltre alla creazione di nuove musiche, il pensiero laterale può essere applicato anche alla promozione e alla diffusione della musica.

Nell’era digitale, gli artisti devono affrontare una concorrenza sempre più agguerrita per catturare l’attenzione del pubblico. Il pensiero laterale può aiutare a sviluppare strategie di marketing innovative per promuovere la propria musica. Si potrebbe pensare a collaborazioni inaspettate con artisti di altri generi musicali, creare video musicali coinvolgenti o organizzare eventi speciali per coinvolgere direttamente i fan. Queste idee fuori dagli schemi possono aiutare gli artisti a distinguersi dalla massa e a creare un impatto duraturo nel panorama musicale.

Il pensiero laterale può essere applicato anche alla gestione delle carriere degli artisti. Trovare il successo nell’industria musicale richiede non solo talento artistico, ma anche una gestione oculata delle risorse e delle opportunità. Attraverso l’applicazione del pensiero laterale, i manager e gli agenti possono individuare nuove vie per far crescere la carriera degli artisti. Ad esempio, potrebbero considerare partnership con brand non convenzionali, esplorare opportunità di licensing per la colonna sonora di film o serie tivù, o addirittura sperimentare con nuovi modelli di business, come la distribuzione diretta di musica tramite piattaforme online.

Questo approccio creativo può anche contagiare il modo in cui le persone fruiscono della musica. L’industria musicale è stata profondamente influenzata dalla digitalizzazione e dai servizi di streaming. Tuttavia, ci sono ancora molte opportunità per ridefinire l’esperienza di ascolto. Attraverso l’applicazione del pensiero laterale, è possibile creare nuovi formati di fruizione musicale che coinvolgono l’interattività, l’integrazione con la realtà virtuale o l’esperienza multi-sensoriale. Queste innovazioni possono trasformare l’ascolto di musica in un’esperienza coinvolgente e memorabile.

Dall’innovazione nella creazione musicale alla promozione e alla gestione delle carriere degli artisti, fino alla ridefinizione dell’esperienza di ascolto, il pensiero laterale offre un’ampia gamma di opportunità per affrontare le sfide e stimolare la crescita nel settore musicale.

Gli artisti, i manager e gli appassionati di musica possono trarre vantaggio da questa mentalità creativa, aprendo nuovi orizzonti e trasformando l’industria musicale in un luogo di continua innovazione e scoperta. In contrasto con il pensiero verticale, che è più interessato al pensiero logico e segue un percorso lineare per trovare la soluzione, le capacità del pensiero laterale possono essere sviluppate attraverso la pratica e possono essere utili in una vasta gamma di situazioni.

Il cervello di un musicista ha due modi di pensare: convergente e divergente. Il pensiero convergente è la capacità di trovare una risposta unica e corretta a un problema. Questo tipo di pensiero è solitamente associato ai tradizionali test di intelligenza, in cui l’obiettivo è trovare la soluzione giusta. Al contrario, il pensiero divergente è la capacità di generare più idee e soluzioni a un problema. Il pensiero laterale si concentra sul pensiero divergente e incoraggia le persone a esplorare molteplici vie di pensiero, anche se all’inizio possono sembrare non convenzionali o controintuitive.

Il pensiero laterale cerca di rompere gli schemi e i presupposti che potrebbero limitare la capacità di un individuo di elaborare nuove idee.

Incoraggia le persone a pensare fuori dagli schemi e a prendere in considerazione approcci alternativi che potrebbero essere più efficaci o efficienti. Ad esempio, invece di seguire un processo passo dopo passo per risolvere un problema tecnico in fase di produzione e scrittura, il pensiero laterale può incoraggiare i creator ad affrontare il problema in modo non lineare o a considerare come campi o settori non correlati hanno risolto problemi simili.

Un eccellente esempio di pensiero laterale è quando una casa discografica si trova di fronte a costi immobiliari elevati e ha bisogno di ridurre la quantità di spazio che utilizza. Invece di seguire l’approccio convenzionale di tagliare il personale o ridurre le dimensioni dei cubicoli, l’azienda ha esplorato idee non convenzionali e ha avuto l’idea di convertire i magazzini in uffici.

O come fece Massimo Gabutti di BlissCo, trasformare gli studi di registrazione della sua casa discografica in spazi di coworking verso gli inizi del Duemila. Accorgimenti e approcci non solo consentono di risparmiare metratura ma forniscono spazi di lavoro unici e innovativi per i dipendenti e attività correlate e non.

Un altro esempio di pensiero laterale è quando una agenzia di management affronta la sfida di promuovere il proprio marchio in un mercato altamente competitivo. Invece di utilizzare metodi pubblicitari convenzionali, l’agenzia ha l’idea di creare una campagna video virale che coinvolga i propri clienti, come dj o band, attraverso i social.

Il pensiero inverso è invece un approccio cognitivo che implica l’inversione del modo convenzionale di risolvere i problemi. Si tratta di considerare il problema da una prospettiva opposta, dove invece di cercare di trovare una soluzione al problema, si cerca di crearla. Questo approccio non convenzionale può portare all’identificazione di soluzioni che altrimenti sarebbero passate inosservate. L’idea alla base del pensiero inverso è quella di rompere con i soliti schemi di pensiero, cosa possibile nella musica, ed esplorare nuove possibilità considerando l’opposto di ciò che ci si aspetta. Esaminando il problema da una diversa angolazione, si possono scoprire i presupposti e i pregiudizi che potrebbero aver ostacolato il processo di risoluzione dei problemi.

Questa tecnica aiuta anche a identificare potenziali rischi e insidie che possono sorgere durante l’implementazione di una soluzione. Il pensiero inverso può essere utile in vari ambiti, tra cui business, innovazione e creatività. Ad esempio, negli affari, il pensiero inverso può essere applicato per identificare i fattori che portano al fallimento di un prodotto o servizio. Considerando cosa può andare storto, le aziende possono migliorare i propri prodotti o servizi affrontando i problemi identificati.

Nel mondo degli affari frenetico e altamente competitivo di oggi, sta diventando sempre più difficile per gli individui e le organizzazioni stare al passo con i tempi. Per raggiungere il successo e rimanere rilevanti, è essenziale possedere capacità di pensiero laterale, che possono consentire loro di pensare in modo creativo e trovare soluzioni nuove e uniche ai problemi che possono sorgere. Quindi, non bisogna fossilizzarsi su quello che si vede e si sente nel settore dell’industria musicale: bisogna andare oltre.

(Riccardo Sada x AllaDisco)