“Caramé”, Angelina Mango ha fatto un super disco pop

Sono sincero, ho ascoltato il nuovo album di Angelina Mango solo perché mia figlia, che ha 16 anni e segue spesso Amici, mi ha detto che è un bel disco. Non è che fossi molto convinto, prma di iniziare. Poi però, già dopo 1 minuto, ho detto… stai a vedere che mi sbaglio. Ora lo so, mi sbagliavo. L’ho già ascoltato 4 – 5 volte, forse di più.

Anche mia figlia, che è molto più fan di Taylor Swift di me, è rimasta un po’ delusa dall’ultimo album della iper mega super top star americana. Non è mica che l’ho convinta. Ha 16 anni e ha i suoi gusti. Meno male.

Già dal titolo, Caramé, sembra un disco coraggioso. Molto meridionale. Che bello. Troppa robetta milanese nella discografia di oggi. E un disco molto vario dal punto di vista del suono, diverte e intrattiene. Le canzoni sono brevi e tutte molto diverse tra loro.

L’Intro, che si chiama come l’album, dura un minuto e 40 secondi e spinge forte, poi si parte con  7Up, che probabilmente è la canzone che mi è piaciuta più di tutti, non mi sembra che sia singolo o forse sì…

“Non sono una star, non sono trendsetter mi piace giocare a tressette”

E poi una immagine che mi ha colpito molto: quella dei bar con le sedie rosse dell’Algida. Come si fa a definire bene i bar di periferia, oppure quelli sulla spiaggia ma quelli sfigati, hanno tutto sponsorizzato dall’Algida o da altri marchi non me ne ero mai accorto e invece Angelina , che arriva a quest’album dopo tanti problemi veri, problemi reali non cavolate se n’è accorta. E io posso solo godere ed emozionarmi con la sua musica.

C’è più musica in quest’album che nel 99% degli album Trap italiani, che nel 99,5% delle canzoni dance italiane che devo ascoltare e poi mi viene voglia di spararmi in testa. Certo, c’è più musica in quest’album che in quasi tutti i brani dance internazionali che diventano hit, chiaramente hit tra virgolette, perché poi le vere hit le faceva David Guetta nel 2011, mica oggi.

Ho 53 anni e difficile che diventi un fan di Angelina Mango, anche perché io ascolto prima di tutto Neil Young e Bach, però ragazzi, che disco. Che bel disco. E se invece poi divento fan?

Brava, brava, brava. 

Senz’altro in quest’album le canzoni, che sono tante (e tutte diverse) sono arrangiate bene. La voce, che è controllatissima e mai fredda, spicca perché intensa. Non perché fa virtuosismi inutili. E’ un disco pop, certo, ma anche pieno di ritmo. Perché Angelina ce l’ha dentro, il ritmo.

E’ sempre inutile preoccuparsi per il futuro della musica, del pop poi… comunque oggi sono un po’ più tranquillo.