Kanye West vs Drake: il pop da FM è morto, la musica no

Ci avevano detto che il digitale gratuito o quasi (io pago 15 euro al mese per Spotify Premium e ascoltiamo in 4 in famiglia, fate voi) era la morte dell’album e, diciamocelo, pure della musica.

E in poche ore, dopo “Donda” di Kanye West, un disco monumentale e ascoltato milioni e milioni di volte in pochi giorni, lontano anni luce dai tormentoni nostrani, ecco che arriva Drake, con il suo “Certified Lover Boy”, CLB per gli amici e per i nemici della trap / pop.

Sembra che Kanye West e Drake non si sopportino e la cosa, per noi ascoltatori, che interesse ha? Nessuno.

I due dischi hanno diversi lati in comune, musicalmente. Perché pop di oggi è spesso trap e musica un po’ ‘moscia’, da ascensore, con poca energia ritmica. Ma sotto, sotto il vestito, di contenuto in questi due super album ce n’è.

Se avesse un senso, ci sarebbe da dire che sono due dischi maturi, creati da artisti che invece di lavorare con una super orchestra spesso scelgono di lavorare con un quartetto d’archi, come fece in vecchiaia un certo Beethoven. E solo un sordo può dire che certi quartetti di Beethoven sono meno interessanti della gloriosa e pomposa Nona Sinfonia. Non ha senso? Beh, ci si prova, a scrivere qualcosa di sensato. Ogni tanto ci si riesce pure, mica sempre.

ASCOLTA SU SPOTIFY KANYE WEST – “Donda”

Per il ritmo ‘soffice’, è anche ovvio che sia così, sono passati trent’anni dagli anni ’80 del punk, 40 o 50 dal funk vero di James Brown da cui è nato l’hip hop con la house, oggi le sonorità sono diverse. E i teen ager amano ritmiche più rilassate. Che vogliamo farci. Anzi, a volte i due colossi dall’american black pop, Kanye e Drake, guardano indietro con sapienza alla storia della musica nera e quindi al ritmo… ma perché non hanno mica 18 o vent’anni. Sono vecchietti pure loro. Il canadese Drake ha 34 anni.

Kanye West è un’icona fashion. Certo, se lo merita. Fosse facile lo saremmo tutti.

Kanye West ha 44 anni e oltre che far parlare di sé perché sembra abbia reali problemi mentali (ce li hanno, problemi d ego, quasi tutti gli artisti che conosco, solo che non sono bravi come Kanye West) e perché ex marito di Kim Kardashian, ha dimostrato di saperci fare davvero con la moda. Yeezee è un fashion brand importante per lo street wear ed è roba sua. Ne scrive anche VOGUE – CLICCA QUI – .

ASCOLTA SU SPOTIFY DRAKE – “Certified Lover Boy”

Sonorità soffici e “plasticose” e divine per i due album. C’è da criticare? E perché?

Tornando alla sostanza musicale, in “Donda” by Kanye West e in “Certified Lover Boy” by Drake ce n’è. E la confezione sonora, ragazzi, spacca. Sono dischi che funzionano. In cui si sente tutto, ogni singolo suono. Nell’album di Drake c’è un sacco di pianoforte.

Anche troppo? Anche troppo, d’accordo. Ma è una scelta. Ogni voce è vellutata, perfetta, soffice, divina. Certo, dopo io mi ascolto un po’ di Ramones live, ma è un problema mio, di vecchio rockettaro.

C’è musica, in questi dischi. Tanta.

Altro che amenità, altro che musica da reality buona solo per i teen ager e preadolescenti e pure per i maniaci di questo o quel genere. Il sound di Drake e pure quello di Kanye West guarda indietro, come dicevo, alla storia della black music e del pop (Kanye più al gospel da un po’, Drake al pop in senso lato, visto che cita pure “Michelle” dei Beatles, dopo aver ‘duettato con Michael Jackson).

“Certified Lover Boy”, il disco di Drake, forse, contiene qualche canzone adatta anche alle radio, il cui livello musicale in Italia è sempre più leggero ed evanscente. Ma non nasce per intrattenere in modo superficiale e spaccare ‘al primo ascolto’.

Tra Drake, Kanye e “Never Going Home” dei Kungs chi è che vince? Avete bisogno che ve lo scriva?

Ovviamente, Drake, che come ha giustamente detto Massimo Oldani è un genio assoluto, lo fa: colpisce subito senza far male, ma ogni sua canzone, tranne quelle programmate per non farlo, è più pop e memorabile di “Never Going Home”, l’osceno mezzo successo pop dei Kungs… Successo quello dei pessimi Kungs? Mezzo successo programmato solo dalle radio italiane e francesi, perché nel mondo questa ‘canzone’ non se la filano. Perché non esiste. In confronto ai Kungs, Bruce & Bongo o gli Opus (creatori dei brani più brutti degli anni ’80 del ‘900, ovvero dei brani più brutti di sempre) sono grandi pensatori musicali… e per fortuna già li abbiamo dimenticati, per sempre. Dopo l’estate 2021, moriranno (musicalmente parlando).

Featuring da urlo, certo… ma funzionerebbe tutto, nei due dischi, anche senza.

E il non pop cimiteriale di Kanye West continuerà e con il suo pure quello sofisticato e classico di Drake esisterà per sempre, non per i featuring cool come quello di Jay Z. Kanye West pure ha featuring da urlo, in un brano si sente forte la voce unica di The Weeknd, ma il disco è tutto suo. La follia è tutta sua.

Certo, Kanye West, ripetiamolo, forse non è del tutto in sé, in questo periodo. Chi lo sa se sta bene. La cosa, per chi ascolta la sua musica è del tutto ininfluente. La sua musica sta benissimo e suona bene come mai niente ha suonato nella storia dell’umanità. Anche troppo bene. Fa paura per il bene che suona.

I testi di entrambi gli album sono importanti: più spirituale spesso Kanye, adulto e rilflessivo spesso Drake. Avete presente i testi della trap e dell’hip hop più banale, italiana ed internazionale? Zero,

Viviamo tempi complicati, a volte musicalmente poveri. Ma abbiamo grandi artisti da ascoltare. Stasera o domattina, appena alzati o prima di dormire, guardandoci allo specchio dovremmo ringraziare il cielo di vivere in tempi in cui possiamo ascoltare musica così bella, contemporanea, pop, dannatamente chic (Kanye fa pure moda e con successo) e diversa dal pop ‘da classfica’.

E quindi, si grazie Signore per farci vivere oggi, quando la musica è gratis o quasi e ci fai sentire i Kungs… ma ci regali pure musica così, così diversa dalla mediocrità dell’FM, dei reality show musicali e del gossip “musicale” che riempie siti e media. Kanye e Drake sanno farci godere, musicalmente. Se non ti fanno godere, è un problema tuo. Arrangiati.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca

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