AllaDisco Movida Killer

Movida Killer, l’Italia dimentica i ragazzi

Movida Killer: niente disco e niente concerti. L’abbiamo ormai capito no, che gli unici assembramenti che uccidono sono quelli dei ragazzi che hanno un sano bisogno di divertirsi? Se non l’abbiamo capito è anche perchè il settore non riesce ad essere MAI unito.

Li abbiamo rimossi, i ragazzi (come ha detto Paolo Crepet, psicologo e sociologo)

Ogni volta che mi metto a scrivere su questo tema mi arrabbio e mi viene fuori un pi**one di quelli super noiosi. E quindi spesso mollo. Oggi invece, ce la farò, mi dico. Scriverò poche righe divertenti e dannatamente efficaci. Pronti? Via.

E’ la musica da ballare e cantare, che ammazza. Per questo è giustamente proibita. Sono i drink in piedi con gli amici con le chitarre e/o la cassa dritta sotto, che uccidono. Tutto il resto degli assembramenti, è chiaro e dimostrato, sono santi. Anzi, forse, sono sanificanti.

Le parole, per gli scribacchini come me sono importanti: divertimento vuol dire fare qualcosa di diverso, divergere. Ed è solo quando divergi dalla “retta” via che scopri, che innovi, che fai qualcosa di importante. E’ solo dopo una sana ri-creazione che può nasce qualcosa di nuovo.

Perché se a 40 o 90 anni può star bene anche senza ballare, a 20 o a 16, devi fare tutto questo. Sennò succede, come sta succedendo (senza che i media e la santa & vecchia società italiana lo vogliano vedere), i ragazzi stanno male.

Tutti i reparti di Psichiatria Infantile (dove si va fino ai 17 anni) degli ospedali italiani sono pieni. Gli atti di auto lesionismo sono cresciuti, così come i suicidi dei ragazzi.

Non se ne parla? E’ ovvio. Così possiamo tutti sentirci buoni e santi, noi vecchi. Così possiamo parlare delle nostre sante e sacre vacanze. Ma la situazione è grave. Leggi QUI cosa dice il Pres. dell’Ordine degli psicologi pugliesi.

E’ poi molto divertente come gli (splendidi) media italiani parlino solo di discoteche & movida killer, non dello stop ai concerti in piedi.

Ci fa capire bene il livello di approfondimento dei media, la qualità di ciò che ci fanno sapere: molti degli operatori dei media sembrano incapaci di fare 2 + 2. Leggono le agenzie, leggono le veline dei politici e vanno a casa sereni. Beati loro. In effetti i media ‘vecchi’ (carta, tv) stanno andando bene, proprio per questa ansia da informazione causata dalla pandemia. Ma dicono la ‘verità’? Ci stiamo informando o ci stiamo drogando di quasi sempre inutili news, di sottofondo? Come è bello, sentirsi buoni.

Sia chiaro, se si parla delle disco, è perché qualcuno ha fatto qualcosa. E’ grande risultato, ottenuto dal SILB (sindacato dei gestori delle disco) che domenica scorsa, il 16 maggio ha fatto un’azione comunicativa molto furba. Ovvero, con l’appoggio dei virologi star Matteo Bassetti & Pierluigi Lopalco e dei sindaci di Gallipoli e Milano ha fatto sapere ai media che erano in programma eventi pilota per testare protocolli per riaprire le disco.

C’è solo un problema, anzi due o tre:

1) la sanità è di competenza regionale, non comunale.

2) I protocolli oggi li approva a livello nazionale il CTS (comitato tecnico scientifico), mica Bassetti.

3) Beppe Sala (sempre splendido), quello che ha lasciato i tifosi dell’Inter assembrarsi “perché sennò ci volevano gli idranti” (e invece bastava schierare un po’ di forze dell’ordine, bonariamente per evitare il 95% degli assembramenti) dice si all’evento pilota al Fabrique, così si avvicina all’elettorato giovanile. Tanto mica decide lui. Tanto lui non rischia niente.

(…)

Quindi W il SILB e W noi discotecari? La colpa è tutta della società cattiva? Forse no. Anzi NO! Dovevamo fare molto di più. Insieme.

Probabilmente, come hanno fatto i gestori dei parchi di divertimento tematici (Gardaland, Mirabilandia, etc) era molto meglio organizzare una manifestazione collettiva immensa, con tutti i dj italiani a suonare davanti ai locali vuoti.

Una manifestazione che mettesse insieme, per tempo, almeno un mese fa (metà aprile 2021?) molte delle star del clubbing italiano. E’ infatti ciò che i gestori dei parchi hanno fatto e così facendo sono riusciti ad anticipare l’apertura di 15 giorni.

Le disco, per ora, cosa hanno ottenuto? Visibilità mediatica per la “movida killer”. E’ meglio di niente? Sì. Ma in pratica, per ora, è niente.

Immaginate con me, sognate, chiudete gli occhi:

Cristian Marchi, Lo Zoo di 105, Deborah de Luca, Joe T Vannelli, mio nonno in carriola (e senza carriola), il neonato consorzio dei club di Riccione, il Nameless, il Tenax, lo staff del Cocoricò, il Bolgia, il Pineta, il Musica, il Papeete, il Samsara, la Praja & Musicaeparole, m2o, Rudeejay, Anfisa Letyago (…) e tutti quelli che non ho citato, e le più importanti agenzie di animazione, i PR, i coglionazzi uffici stampa come chi scrive, tutti insieme a fare una manifestazione collettiva.

In sicurezza.

Per l’UNICEF, che così ci sentiamo più buoni? No. Per noi.

Ovviamente non è successo.

Ma non diamoci tutte le colpe in testa, noi discotecari. Siamo scemi, d’accordo. Ma lo stato italiano (minuscola) è ben peggio di noi.

Perché non iniziamo a testarlo e ad approvarlo, ‘sto protocollo, visto che abbiamo già capito che funziona? Il perché è ovvio. L’ho scritto nel titolo? La movida ammazza, perché solo giovanile. Il resto (il calcio, i trasporti, i ristoranti a caso) tolleriamolo perché potente e attraversa le generazioni.

Riassumendo, se gli alieni guardassero l’Italia dall’alto (forse la guardano davvero) avrebbero ben chiaro l’ovvio: Movida Killer. Il resto del casino è OK. Anzi, sanifica.

Infatti, gli assembramenti non controllati di ogni tipo continuano e va a tutti più o meno bene così: i tifosi dell’Inter in Piazza Duomo a Milano senza che le forze dell’ordine che volutamente non sono intervenute (e non c’era bisogno degli idranti come dice il politico Sala, bastava organizzarsi: i tifosi non sono tutti violenti, hanno bisogno di essere guidati); i tifosi allo stadio durante la finale di Atalanta – Juventus, belli in piedi a tutti attaccati, poche migliaia in uno stadio da decine e decine di migliaia di persone… e quasi nessuno che faccia notare quanto la situazione sia ridicola.

Andiamo avanti così, che peggiorare è dura. L’estate 2021 arriverà e non potrà essere peggio dell’estate 2020, quando le disco sono diventate il simbolo del male.

Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca